L’ultima bordata al governo Musumeci arriva dritta da Roma. Anche se il Ministro Giuseppe Provenzano, del Pd, è siciliano di Milena e ha formulato l’atto d’accusa durante una chiacchierata coi cronisti al Teatro Massimo di Palermo: “Io non chiedo le dimissioni di Musumeci – ha esordito Provenzano -. Chiedo soltanto che questa Regione faccia i conti con se stessa, e sia in grado di prospettare un progetto serio di riforme e di sostenibilità del bilancio. Perché accanto alle eredità del passato, ci sono gli ultimi due anni di disavanzo. Credo che noi abbiamo bisogno di fare grande chiarezza sui conti e di migliorare alcune cose che gridano anche un po’ di vendetta”. La Corte dei Conti ha accertato un disavanzo di oltre 2 miliardi e la Regione dovrà impegnarsi a coprirne la metà entro questo mese. Provenzano, però, ha teso la mano al presidente della Regione sull’utilizzo dei fondi europei, aspetto su quale la Sicilia è in crescita ma non abbastanza: “Ho messo a disposizione le mie strutture come l’Agenzia per la coesione territoriale, per evitare il rischio disimpegno. Da gennaio serve un nuovo approccio, la Sicilia non può perdere un solo euro a sua disposizione”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Il ministro Provenzano e il disastro dei conti
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