Il governo non ha intenzione di perdere tempo sul Superbonus. La stretta promessa è arrivata, già all’interno del decreto Aiuti quater, approvato in serata dal Consiglio dei ministri. Norma anticipata affinché le risorse recuperate possano già essere utilizzate in manovra. Il decreto prevede una stretta dal 110 al 90% per gli interventi di efficientamento energetico avviati a partire dal primo gennaio 2023. Malumori in Forza Italia, con il sottosegretario Ferrante che invita a confrontarsi con famiglie e imprese “prima di un qualsivoglia intervento normativo”. Nel decreto va anche il rialzo del tetto al contante, a 5mila euro: una via di mezzo al ribasso tra i 3mila proposti da Fdi e i 10mila, invece, che erano l’opzione preferita dai falchi leghisti. Arriva anche la rateizzazione degli oneri energetici delle imprese, il cosiddetto spalma-bollette, che però non riguarderà, almeno per il momento, l’analoga spesa affrontata dalle famiglie. Via libera alle trivelle adriatiche. C’è anche il riordino delle deleghe di alcuni ministri senza portafoglio. Casellati si prende la Semplificazione normativa ma la novità è che Nello Musumeci non è più ministro del Sud. All’ex governatore siciliano resteranno le deleghe sul Mare e sulla Protezione civile. Il Mezzogiorno va a Raffaele Fitto, il ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr. Continua su Huffington Post
Luca Bianco per Huffington Post
in Buttanissimi Extra
Il ministro Musumeci perde il Sud ma diventa “il pompiere d’Italia”
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