Il rettore all’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, è uomo di spirito. I giornali lo hanno sbattuto in prima pagina ma lui troverà certamente il modo per rintuzzare le accuse che gli vengono mosse: rimborsi d’oro per oltre due milioni in cinque anni; fondi per la ricerca dirottati nell’azienda agricola di famiglia. Dirà che si tratta di maldicenze e che la valanga di denaro finita nelle sue tasche era frutto di una contabilità creativa, inventata da chissà quale fantasista dell’Ateneo. Meglio lasciare ai magistrati il compito di accertare la verità. A noi piace ricordarlo come un rettore altruista e generoso. Pensate: ha messo alcuni locali dell’Università a diposizione di una confraternita di pagnottisti che, con la scusa di assicurare stampa e propaganda, grattano soldi agli enti pubblici: da Taormina Arte al Consorzio Autostrade. Più magnifico di così.