“Già un mese e mezzo fa mettevamo in guardia il governo regionale e l’opinione pubblica sul buco milionario dei conti della Regione proponendo delle misure alternative che potessero risparmiare ai siciliani tagli ai servizi essenziali. Ovviamente con l’ormai consueta superficialità Armao e Musumeci non ci hanno degnato di ascolto, salvo adesso correre ai ripari con variazioni di bilancio che taglieranno soldi e servizi soprattutto per le categorie più fragili. Chissà se Armao mediterà sulle sue dimissioni”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Valentina Zafarana che, dati alla mano, tornano ad incalzare il governo regionale e l’assessorato al Bilancio suggerendo tagli a sprechi e partecipate per colmare le minori entrate relative alle imposte dovute alla pandemia.
“Mancano all’appello circa 65 milioni di euro per l’esercizio finanziario in corso – spiegano i deputati – che per colpa di Armao e Musumeci saranno sottratti ai servizi essenziali per i cittadini. La situazione sarà gravissima nel 2022 quando mancheranno all’appello oltre 900 milioni. Cosa taglieranno Musumeci e Armao? Gli sprechi e le partecipate? Assolutamente no. Anzi a subire la sforbiciata saranno ancora una volta i servizi essenziali: si va dai 3 milioni in meno per opere pubbliche nelle zone colpite da eventi calamitosi, ai 7 milioni (su 8) tolti ai talassemici, ai 17,5 (su 19) tolti ai comuni per il ricovero dei minori disposto da autorità giudiziaria, ai 13,5 milioni (su 15) sottratti alle comunità alloggio per i pazienti dimessi da ospedali psichiatrici giudiziari. E ancora, tolti 8 milioni (su 9) al fondo unico per lo spettacolo, 2 milioni (tutti) per i contributi a famiglie meno abbienti, 17 milioni (su 19) ai fondi per obbligo scolastico, 58 milioni (su 65) al trasporto verso le isole minori, 28 milioni (su 32) all’attività di assistenza agli alunni con disabilità, 84 milioni al trasporto pubblico locale, 77 milioni (su 145) al fondo disabili, 233 milioni su 311 al fondo per i Comuni, 51 milioni (su 101) alle province. E inoltre, azzerati gli 8 milioni di contributi ai comuni per il trasporto alunni, ridotti da 10 a 4 milioni gli stanziamenti per la continuità territoriale e da 7,5 milioni a 3,5 quelli per il Reddito minimo di inserimento. Se Armao vorrà godersi l’estate, mediti sulle dimissioni” – concludono Di Paola e Zafarana.