Il caso è chiuso, archiviato. E il Partito Democratico vorrebbe evitare – a priori – di commentare il probabile ritorno di Ruggero Razza alla Regione, nelle vesti di assessore alla Salute. Il segretario Anthony Barbagallo si infila in macchina alla volta di Caltagirone, definito “il simbolo del fallimento dell’impero”. Solo per il fatto di trovarsi nella città di Gino Ioppolo, fedelissimo di Musumeci, e coordinatore regionale del suo movimento. “L’ospedale Gravina ha perso quasi tutti i reparti, si è ridotto a un poliambulatorio – tuona Barbagallo –. E’ un esempio emblematico di come siano stati trascurati questi presìdi. Caltagirone doveva essere l’immagine del potere, dell’organizzazione e dell’efficienza di Diventerà Bellissima. Invece è un disastro assoluto”. Attorno al ‘Gravina’ c’è una discreta folla. Protesta il sindacato del Nursind, che parla di mancate assunzioni per oltre 100 milioni di euro. Da qui emerge il disagio degli operatori sanitari, si tocca con mano il malumore dei cittadini. La tappa ideale, in chiave Pd, per parlare di una sanità che annaspa.
Qual è il problema?
“Che il governo è disattento rispetto alle esigenze del territorio per quanto concerne la gestione sanitaria. Altre Regioni, come il Veneto, sono riuscite laddove Musumeci ha fallito: nella medicina territoriale e nel rapporto coi medici di famiglia. Nelle ultime settimane, invece, il presidente non fa altro che insultarli. Il sistema è malato”.
Ci faccia un altro esempio.
“Abbiamo fatto decine di interrogazioni parlamentari, ma Musumeci ci deve ancora una risposta. Alcuni affidamenti ci sono parsi discutibili, così come i criteri adottati per il reclutamento del personale, o i costi delle prestazioni sanitarie. Incompetenze e omissioni sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre, siamo la Cenerentola d’Italia per vaccini somministrati e tamponi eseguiti”.
Verrebbe da dire che serve un assessore…
“So già dove vuole andare a parare… La questione Razza per me è archiviata. Dal giorno delle sue dimissioni io e il mio gruppo non lo riteniamo più un tema d’attualità. Appartiene al passato”.
E come giudica il suo operato?
“Un disastro. Se siamo in queste condizioni è per gli errori che hanno combinato Razza e Musumeci”.
Sui social è nato un movimento d’opinione a supporto di Razza.
“Trovo stucchevoli questi gruppi di farisei e pretoriani creati su Facebook. Alcuni di quelli che ne fanno parte, hanno ricevuto lauti incarichi di sottogoverno. E, in queste ore, ho sentito pronunciarsi a favore di un ritorno dell’assessore, commissari che lui stesso ha nominato. Questi appelli non provengono da persone credibili e indipendenti. Sono come gli inviti a ricandidarsi fatti da alcuni assessori regionali, il cui unico obiettivo è conservare il posto di comando”.
Razza potrebbe essere una pedina importante nei rapporti con la coalizione di centrodestra.
“Mi sorprende che Musumeci abbia bisogno di un badante per parlare con gli alleati… Così come non riesco a comprendere perché, dalla rimozione della dottoressa Di Liberti, non è stato nominato un nuovo direttore al Dasoe, il dipartimento attività sanitarie (c’è Mario La Rocca ad interim, ndr). Parliamoci chiaro: qui servirebbe un assessore compente, di spessore, “terzo”. Magari un tecnico del settore o un docente universitario di rilievo. Credo non lo abbiano nominato per evitare di scoperchiare troppe pentole. Stessa cosa al Dasoe. Potrebbe uscirne fuori un quadro peggiore di quello che si è già manifestato. Musumeci non vuole che si guardi dentro le proprie pentole…”.
A Catania, con l’apertura di due centri vaccinali a Sant’Agata li Battiati e Acireale, si potrebbero superare le 11 mila somministrazioni al giorno. Eppure lei continua a parlare di fallimento.
“Ma lei ha visto che fila all’ex mercato ortofrutticolo? Giovedì sono andato a constatare di persona e ho trovato una situazione gravissima: un’unica fila interminabile, fra prime e seconde dosi; settantenni e ottantenni costretti ad aspettare ore sotto il sole. Inoltre, alcuni under-50 costretti a litigare perché qualche furbetto avrebbe voluto inoculargli AstraZeneca al posto di Pfizer o Moderna. Ci sono pasticci di tutti i tipi, e la Regione non è in grado di garantire un servizio efficiente”.
Musumeci ha proposto al generale Figliuolo di somministrare il richiamo anche ai turisti…
“Un turista che arriva in Sicilia, secondo me, deve essere già vaccinato. E Musumeci la smetta con gli annunci: pensi davvero a promuovere il turismo, la stagione mi pare già bruciata…”.
Lei è reduce da un duro scontro con l’assessore Messina sui social a proposito dei ristori per le imprese del cinema e degli spettacoli dal vivo.
“Credevo rispondesse nel merito alle perplessità del mio comunicato. Invece ho potuto constatare che il registro di questo governo è l’insulto. Basti vedere che esempio ha dato il presidente, definendo ‘iena’ la sindaca di Sciacca solo per aver manifestato in difesa delle Terme. E’ saltato qualsiasi garbo istituzionale o rapporto civile anche tra forze parlamentari”.
Perché dice che la stagione turistica è già bruciata?
“Guide turistiche e tour operator sono le due categorie che il governo ha massacrato più di tutte, e anche con una certa cattiveria. Alle guide non ha dato un centesimo e il bando See Sicily, pur avendo riaperto i termini, si è rivelato un fallimento. I pacchetti, in questa fase, dovevano essere già venduti. Ma anche sul turismo naturalistico siamo fermi: non c’è una vera offerta o promozione, e sul versante Etna Nord le escursioni sono bloccate. All’assessore Messina continuiamo a chiedere di liquidare i ristori previsti per i gestori dei cinema e le imprese che operano nel settore degli spettacoli dal vivo”.
L’assessore le ha risposto che c’è un ricorso pendente al Tar da parte dell’Antitrust. Normali procedure di legge che impediscono l’erogazione della liquidità.
“Siamo in uno stato di diritto. Non s’è mai detto che bisogna aspettare la definizione di un ricorso da parte del Tar. Se l’assessore è convinto di essere nel giusto, vada avanti con l’erogazione delle risorse. C’è gente disperata che aspetta da 15 mesi. In caso contrario, rimetta mano al bando e includa le imprese ricorrenti, cioè quelle che operano in Sicilia pur avendo la sede legale fuori. Non si può tenere fermo un provvedimento esecutivo, che ha già una copertura finanziaria. E la smettano di divagare col Ponte sullo Stretto o con l’uomo sulla luna. Si stanno rivelando degli incapaci. Non sono in grado di gestire l’assessorato al Turismo”.
A destra c’è già un clima da campagna elettorale, ma anche nel vostro schieramento si gioca a carte (quasi) scoperte. Che ne pensa della candidatura di Fava?
“L’ho sempre detto: il metodo ‘io mi candido e gli altri mi vengono dietro’ non funziona. Prima vanno stabilite le regole, poi si intraprende un percorso. Ma una cosa molto importante è stabilire il perimetro: credo ci siano le condizioni per costruirne uno largo”.
Continua il dialogo con Forza Italia e Micciché? Avete voglia di coinvolgere i centristi?
“Le discussioni si faranno a tempo debito e alla luce del sole. Ci sarà un momento per ragionare sui programmi e sui contenuti. Ma non venga a parlarmi di centristi, è un termine che non mi piace… Preferisco parlare di forze popolari, democratiche e moderate. Ma non di centristi”.
Il modello Ursula le piace?
“Anche questo potrebbe essere un modello…”.