Quando lascia il municipio di piazza Pretoria, meglio conosciuto come Palazzo della Signoria, il sindaco di Palermo dismette gli abiti del principe rinascimentale e indossa quelli del guerrigliero, buonista e rivoluzionario, appena arrivato da un villaggio sudamericano. Lo avrete certamente incontrato nei pressi del porto, alla testa di un popolo in rivolta contro quel fascistone di Salvini che vuole vietare l’attracco alle navi dei migranti. E lo avrete di sicuro rivisto l’altro ieri mentre annunciava l’istituzione di un telefono verde contro il razzismo. Anzi, contro i razzismi. Iniziativa lodevole e sacrosanta. Se non fosse che da quando gli smartphone hanno invaso le nostre tasche e le nostre menti le cabine telefoniche sono praticamente scomparse. Sono passate di moda. Come i numeri verdi. Ma i visionari guerriglieri di Macondo ancora non lo sanno.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il guerrigliero buono del villaggio Macondo
leoluca orlandopalermo
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