La Sicilia è salita al primo posto fra le regioni in Italia per somministrazioni di prima dose di vaccino contro il Covid. Il dato, relativo alla giornata di venerdì, è di 8.795 fiale su un totale nazionale di 70.270. Dietro l’Isola la Campania con 8.681, la Lombardia 8.048, più staccato il Lazio con 5.913. Se si guarda al dato settimanale, da lunedì a venerdì, in Sicilia sono state circa 45 mila le prime dosi somministrate, diecimila in più rispetto alla scorsa settimana. E per effetto del green pass le prime dosi hanno sorpassato i richiami.
Oltre al boom delle prime dosi, nell’Isola c’è stato un forte aumento anche dei tamponi processati, che sono stati 50 mila in più rispetto alle 24 ore precedenti. La tendenza è confermata dai dati di tutta Italia. La grande maggioranza dei lavoratori italiani ancora senza green pass si è precipitata a fare il tampone per essere in regola. E venerdì, nel primo giorno dell’obbligo, si è registrato il record di certificazioni verdi emesse: sono state 867.039 nel Paese, superando il picco del giorno precedente (860.094). Il boom dei «lasciapassare» è dovuto soprattutto alla corsa ai tamponi: ben 653.827, quasi il doppio rispetto al venerdì precedente, quando furono 351.870. Dalla struttura del commissario all’emergenza Francesco Figliuolo segnalano poi la crescita delle prime dosi di vaccino in tutto il Paese: 69 mila, oltre diecimila in più rispetto al venerdì precedente.
Ieri, a Palermo, si è tenuta una manifestazione contro il Green pass. Circa 300 persone, tra manifestanti e curiosi, si sono radunate in piazza Verdi, di fronte al Teatro Massimo, per urlare la propria contrarietà al certificato verde. In mezzo a loro Gandolfo Dominici, docente (fra i più accaniti) all’università degli Studi di Palermo. Venerdì, invece, alcuni cortei erano stati organizzati a Catania e Messina, oltre che ai cancelli d’ingresso di Sigonella, dov’era stato promosso dal Sindacato aeronautica militare (Siam).
Il ritorno negli uffici, invece, è avvenuto in maniera ordinato. Sia alla Regione, dove rientravano dallo smart working 900 dipendenti (il 7,2 per cento del totale) che al Comune di Palermo, dove la prima giornata di attuazione della normativa sulla certificazione verde si è svolta senza nessuna problematica speciale. “Esprimo un sentito ringraziamento a tutte le strutture comunali – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – che, senza alcun problema, sono riuscite a garantire il rispetto della nuova normativa”. Il vice sindaco Fabio Giambrone ha spiegato che “nei prossimi 15 giorni vi sarà il progressivo rientro dei dipendenti con riduzione del lavoro agile in corrispondenza dell’elevazione dei livelli di sicurezza collettiva e della necessità di riprendere la maggiore offerta di servizi all’utenza”. Il segretario generale Antonio Le Donne ha affermato che “i 180 edifici in cui si svolge l’attività comunale sono stati presidiati con accertatori e strumenti. Non si sono verificati né assembramenti, né proteste, e un solo caso di dipendente invitato ad allontanarsi in quanto non in possesso di certificazione. Si sono rilevate alcune richieste di ferie che potrebbero alludere a un mancato possesso del certificato verde, ma in nessun caso è stato autorizzato il lavoro agile per eludere l’obbligo della certificazione”.