La maggioranza scollata di centrodestra supera indenne l’esame dell’esercizio provvisorio, approvato dall’aula con meno fatica del previsto. Battaglia solo sull’articolo 1 e sulla proposta del Pd – tramite un emendamento sui cui è stato richiesto il voto segreto – di accorciare la validità della ‘manovrina’ da 4 a 2 mesi. La proposta, rigettata dall’assessore Armao, è stata respinta. Dopo una lunga interruzione promossa dal presidente Miccichè, ha ricevuto il via libera anche l’articolo 2, il più discusso della serie, che ha introdotto la possibilità di una deroga alla gestione in dodicesimi per specifiche autorizzazioni di spesa che “attengono a impegni e pagamenti, all’erogazione della quarta trimestralità in favore dei Comuni, alla autorizzazione di spesa per il settore della forestazione, per il Fondo dei disabili, per il personale proveniente dall’ente acquedotti siciliani in liquidazione”. A beneficiarne sono anche iniziative e spettacoli, e assessorati (come quello al Turismo e ai Beni culturali) che avevano capitoli di bilancio a zero. Trovati 1,7 milioni anche per i talassemici, inizialmente esclusi dalla conta.
Intanto l’assessorato all’Economia prosegue negli annunci e, con una nota diramata da palazzo d’Orleans, segnala “un ulteriore risparmio di 170 milioni di euro per le casse della Regione, che si aggiunge alla riduzione di altri 463 milioni di euro, per un totale di 633 milioni. È il risultato di due operazioni di rifinanziamento messe in campo dal governo Musumeci con la Cassa depositi e prestiti, in merito al Piano di rientro della sanità sottoscritto tra Regione e Stato nel 2008”. I due contratti di rifinanziamento hanno consentito un risparmio complessivo di interessi, su tutto l’arco del Piano di ammortamento, di 633 milioni di euro, di cui 43 milioni nel 2022. Somme che si aggiungono ai circa 40 milioni di euro che si risparmiano a seguito della chiusura dei derivati, avvenuta qualche mese fa. Le due operazioni di rifinanziamento, approvate dalla Giunta regionale, hanno avuto anche il parere favorevole della commissione Bilancio dell’Ars.
A questo punto, però, scatta la fase più delicata. Musumeci, che non era presente in aula, dovrà sciogliere le riserve sull’azzeramento della giunta che era stato annunciato mercoledì scorso al termine dell’imboscata subita dai franchi tiratori sul voto per l’elezione dei delegati. Le opposizioni hanno chiesto e ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno di un dibattito d’aula. Il governatore ha garantito che il dibattito si farà, ma solo al termine delle consultazioni coi partiti. La settimana prossima, però, è da escludere: Musumeci infatti sarà a Roma per le votazioni del nuovo Capo dello Stato e per incontrare i leader nazionali del centrodestra. L’aula così è stata sospesa fino alla proclamazione del prossimo presidente della Repubblica.
Le reazioni
“Il nostro voto contrario all’esercizio provvisorio, al di là del mero documento contabile, vuole esprimere il dissenso netto e la totale disapprovazione verso l’operato dell’esecutivo, che giudichiamo fallimentare”. Lo dichiara, al termine della seduta d’Aula di oggi, il capogruppo M5S all’Ars, Nuccio Di Paola. “Il presidente Musumeci – prosegue – al quale come abbiamo visto soprattutto in questi giorni è mancata l’umiltà ma non certo l’orgoglio, ha perso credibilità e ha stracciato quella dei suoi assessori. Sta cercando di ricucire gli strappi andando a mendicare attenzioni da parte dei big della sua presunta maggioranza. Tuttavia, non era necessario aggiungere queste scene impietose ad anni di agonia del governo, cronicamente sprovvisto di numeri in Parlamento (dove è stato quasi sempre assente), e incapace di una visione e di una programmazione per il futuro dei siciliani. I risultati, lo ribadiamo, sono sotto gli occhi di tutti: si è navigato a vista e male, con una Regione che in cinque anni di gestione Musumeci/Armao non ha mai avuto un bilancio approvato entro il 31 dicembre, una crisi pandemica gestita all’insegna dell’assoluta improvvisazione, nessun risultato concreto per dare sollievo all’emergenza economica che attanaglia la nostra terra di Sicilia e adesso persino una crisi politica, che esplode nel peggiore dei modi. L’esercizio provvisorio non modificherà le sorti nefaste di questa esperienza di governo, ormai agli sgoccioli e che speriamo non causi ulteriori, vistosi danni per i siciliani”, conclude Di Paola.
“Abbiamo votato contro l’esercizio provvisorio di un governo provvisorio, che si contraddistingue per precarietà politica ed incertezza finanziaria”. Lo dice Giuseppe Lupo capogruppo del PD all’Ars a proposito dei lavori d’aula conclusi con l’approvazione del ddl di esercizio provvisorio: i deputati del Partito Democratico hanno espresso voto contrario.
“Sono contento che finalmente si sia posta la parola fine a questo lungo romanzo. Approvare l’esercizio provvisorio era un atto dovuto rispetto al quale grandi attese si erano create all’esterno del palazzo. Ex pip, Asu, personale regionale, consorzi di bonifica, allevatori, operatori dell’arte, della cultura e del turismo, talassemici. Tutte categorie in attesa di una risposta e che non potevano continuare a subire le lungaggini di palazzo”. Così in una nota il parlamentare della Lega all’Ars Vincenzo Figuccia, coordinatore provinciale del partito a Palermo.