E vabbè, se c’è confusione, tocca fiutare l’aria. Ecco, Dario Franceschini è una vecchia volpe. La sua analisi l’ha spiegata nel corso del gabinetto del Pd, e dovreste vedere come l’ascoltano (Provenzano, ad esempio, va dicendo che, se dipendesse da lui, lo vorrebbe al Quirinale). In fondo, la tesi, è semplice: siamo tutti fatti di carne ed ossa, stomaco (magari infiammato) e nervi (magari a fior di pelle). Salvini rientra in questa tipologia: aveva in mano l’Italia solo due anni fa, ha subito il governo, è stato sorpassato dalla Meloni, lo scandalo di Luca Morisi non gli dà pace. Conclusione, poeticamente democristiana: “Con questa reazione così scomposta e nervosa, è stato il primo a presentarsi come sconfitto. Pare forza, ma non lo è”. Continua sull’Huffington Post
Alessandro De Angelis per HuffPost
in Buttanissimi Extra
Il gioco pericoloso di Salvini che non sai come va a finire
legamario draghimatteo salvini
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