Quando, la sera del 13 marzo 2013, Jorge Mario Bergoglio si affacciò dalla Loggia della Basilica di San Pietro pronunciando un semplice “buonasera”, il mondo comprese subito che un nuovo capitolo si stava aprendo nella storia della Chiesa. Primo gesuita a diventare Papa, primo sudamericano a salire al soglio pontificio, si presentò con lo stile sobrio che avrebbe segnato tutto il suo operato: scelse di chiamarsi Francesco, come il santo di Assisi, simbolo di povertà e pace, tracciando fin da subito il cammino di una Chiesa più essenziale e aperta.

Tra i documenti più significativi del suo pontificato, spiccano tre encicliche. La prima, Lumen fidei del 2013, approfondì il tema della fede come dono divino. Due anni dopo, con Laudato si’, affrontò la questione ambientale, richiamando l’umanità alla responsabilità ecologica. Infine, nel 2020, Fratelli tutti si concentrò sulla fraternità e sull’amicizia sociale, ribadendo la necessità di una maggiore solidarietà tra i popoli. Continua su Huffington Post