Confesso di non avere mai letto Nostradamus e di non avere in casa una sfera di cristallo. Grazie alla “quota di ignoranza sostenibile” garantita dall’Ordine dei giornalisti, ho tralasciato gli studi su Giona ed Ezechiele, però ricordo a memoria i due versi dedicati da Isaia alla sua Gerusalemme: “E’ durato un momento il mio abbandono, con tanta tenerezza ti riprendo”. Questo per dirvi che, pur non avendo familiarità con le profezie, una certezza sul futuro ce l’ho. Eccola: dategli giusto il tempo di sistemare in Cassazione una sentenza che lo costringe a pagare seicentomila euro di tasse non pagate e assisterete al rientro del Bullo in Forza Italia. Finora Schifani lo ha consultato con lo stesso imbarazzo degli amanti che si incontrano di nascosto. Ma ora che il tiranno Miccichè è stato abbattuto il loro romanzo politico potrà essere vissuto alla luce del sole.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il futuro del Bullo in due versi di Isaia
forza italiagianfranco miccichèrenato schifani
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