Nella notte fonda dei trasporti, alla stazione di Catania è stata salutato (con entusiasmo moderato, va da sé) l’avvento del Fracciabianca. Un treno che raggiunge una velocità di 160 km/h, su linee ferrate che non permettono di andare oltre. Collegherà Palermo e Catania (in 3h15′). Ma soprattutto, come ha spiegato Giancarlo Cancelleri, uno dei cerimonieri, permetterà di abbattere i tempi di percorrenza per chi deve recarsi al Nord. “Il primo viaggio del Frecciabianca partirà domenica 14 novembre da Palermo che sarà collegata con Caltanissetta, Enna, Catania e Messina, garantendo le coincidenze con le navi Blu Jet e il Frecciarossa per Roma e Milano. I tempi di percorrenza per Roma dalla Sicilia saranno ridotti di 3 ore, da Catania ad esempio si passa da 10 ore e 30 minuti a 7 ore e 10 minuti”.
Esempio pratico. “Per velocizzare i tempi di viaggio fra la Sicilia e il network Alta velocità – spiega Trenitalia – a Messina è previsto l’interscambio con i mezzi veloci Blu Jet. Da Messina, l’aliscafo delle 11.50 garantirà ai viaggiatori la coincidenza con il Frecciarossa 9658, in partenza da Villa San Giovanni e diretto a Milano con fermate a Napoli, Roma, Bologna. Al ritorno, invece, il Frecciabianca delle 15.10 da Messina garantirà il proseguimento verso Palermo dei viaggiatori in arrivo da Roma a Villa San Giovanni con il Frecciargento 8333, che traghetteranno con il mezzo veloce Blu Jet delle 14. I biglietti sono già acquistabili su tutti i sistemi di vendita di Trenitalia”.
Resta una forte perplessità di fondo. Affacciarsi al futuro coi Frecciabianca, treni che al Nord sono già obsoleti, non è il miglior viatico per sfidare la concorrenza e recuperare il gap rispetto al resto del Paese. Questo i politici lo sanno: “Non la voglio assolutamente raccontare come una rivoluzione, ma sono i passi che ci devono portare verso la normalità, consapevoli di andare nella giusta direzione”, ha detto Cancelleri. “Con questo servizio- continua il sottosegretario al Mims – riduciamo i tempi di percorrenza ed accorciamo le distanze, riusciamo a fare un biglietto integrato, per questo battezziamo positivamente questo risultato e abbandoniamo polemiche e retoriche inutili. Ora, per migliorare i tempi di percorrenza ed i servizi su rotaia, l’obiettivo è investire e lo stiamo già facendo con fondi nazionali ed europei in una sinergica attività fra Stato e Regione per migliorare la linea ferroviaria”.
Realista Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture: “Il Frecciabianca rappresenta un segno di attenzione da Roma nei confronti della Sicilia. Lo accogliamo con piacere, ma anche con l’impegno a dover fare di più, ad accelerare sull’ammodernamento delle ferrovie, nel solco di quanto già sta facendo il governo Musumeci per incentivare il trasporto su ferro. Entro trenta giorni saranno consegnati altri due treni “Pop” nuovi di zecca che si aggiungono a quelli già circolanti. Entro marzo 2022 arriveranno poi ben 10 treni bimodali per rottamare le vecchie “littorine” che ancora oggi circolano su alcune tratte più penalizzate”. Cancelleri chiude con una ventata d’ottimismo: “Entro la fine del 2024 porteremo i Frecciarossa, quelli a composizione ridotta, che potranno finalmente traghettare. Stiamo spendendo otto miliardi e 900 milioni – ha aggiunto – per raddoppiare la linea da Messina a Catania e Palermo e ci muoveremo più velocemente quando dal 2026 questi lavori saranno completati”.