“La Russia non sta invadendo l’Ucraina. Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra. Oltretutto se per le truppe russe invadere l’Ucraina potrebbe esser semplice, controllare un territorio vasto e in gran parte ostile ai russi è un’operazione impossibile. Ieri la Russia, in una fase di stallo dei negoziati, si è limitata a formalizzare l’esistenza (dunque riconoscere) di due repubbliche separatiste e russofone: la Repubblica Popolare di Doneck e quella di Lugansk. Si tratta di territori che la Russia controlla politicamente e militarmente da otto anni. Nulla di nuovo dunque e, per adesso, nulla di particolarmente preoccupante (posto che in tali contesti la situazione può sempre precipitare velocemente)”. Così su Facebook Alessandro Di Battista. Il post è commentato in maniera ironica da Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia: “Dibba, apriti una merceria. Di Battista rivela un fiuto politico strategico da caciottaro”. Per l’ex grillino il riconoscimento del Donbass non è così preoccupante: “Glielo avrà suggerito anche questo il meccanico che disse no alle Olimpiadi”, si chiede D’Agostino.