Finalmente. Il sindaco Leoluca Orlando si è ricordato che Palermo ha avuto un giornalista libero e libertario, che è cresciuto al giornale L’Ora ma è sfuggito a ogni contaminazione forcaiola, che è transitato dal Giornale di Sicilia ma non ha avuto alcuna sudditanza verso il potere, che ha inventato il cabaret ma non ha mai ceduto né allo sfregio né all’insulto, che è stato un militante di sinistra ma non si è lasciato intrappolare né dalla spocchia intellettuale né dal pregiudizio ideologico. Si chiamava Salvo Licata. Fu uomo di penna e chitarra, di strada e di teatro, di cronaca e poesia. Il Comune ha assegnato uno spazio alla sua memoria, al suo archivio. Forse meritava un posticino – un omaggio o un fiore – anche nel libro corale scritto da noi, ex redattori de L’Ora, per onorare Vittorio Nisticò che di quel giornale fu un direttore eroico e straordinario.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il fiore mancato per Salvo Licata
leoluca orlandosalvo licata
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