Padellaro, nella sua invettiva contro il conferimento delle onorificenze agli uomini del regime, condanna “gli stermini in Cecenia e in ogni altra regione da normalizzare, meglio se attraverso l’uso indiscriminato di armi chimiche. Gli oppositori eliminati col polonio, o altrimenti rapiti con la complicità dello sgherro bielorusso per poi essere murati vivi in una cella. La repressione sistematica e violenta del dissenso. La limitazione, fino alla soppressione, dei più elementari diritti individuali”. E conclude: “Conoscere le motivazioni grazie alle quali certi fiorellini di campo (tra cui un ex Kgb) sono stati onorati e ossequiati a nome e per conto della Repubblica italiana potrebbe sicuramente meglio definire il carattere della nostra bandiera nazionale. Non il tricolore, bensì l’ipocrisia”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Il Fatto quotidiano condanna Mattarella
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