A parole sono tutti lì, pronti a sbracciarsi per aiutare le aziende e gli uomini devastati dall’emergenza. Teoricamente sono tutti lì che maneggiano miliardi e capitoli di bilancio, che scrivono decreti e disegni di legge, che deliberano sussidi e contributi a fondo perduto, che si affannano per trovare fondi e finanziamenti. Ma alla resa dei conti, non un solo euro della Regione è finito nelle tasche degli infelici siciliani che non sanno più dove sbattere la testa. Lo scandalo della cassa integrazione in deroga è l’esempio più deprimente che questa classe politica potesse dare: sui tavoli dell’assessorato al Lavoro, come salme al camposanto, giacciono – è il caso di dirlo – centotrentacinque mila istanze provenienti da trentatré mila aziende. Ma non c’è una mano che le muove né un orecchio che ascolta il loro dolore. Tutti piagnucolano, nessuno sa che fare.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il disastro dell’epidemia e la Regione che non c’è
antonio scavonegaetano armaonello musumeciregione siciliana
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