Il primo scenario si è già consumato, in questa crisi strisciante la cui deadline è fissata il 6 gennaio: “O Conte arriva per quella data con una proposta complessiva – è il ragionamento di Renzi ai suoi – oppure ritiro i ministri e a quel punto non c’è più Conte”. Lo scenario che si è consumato, nelle frequenti telefonate di Zingaretti e Bettini con palazzo Chigi nelle ultime 48 ore è quello dello showdown in Aula, prospettato dal premier nel corso della conferenza stampa di fine anno. La cosiddetta “linea Travaglio”, che prevedeva di “sfanculare” Renzi in Parlamento, e andare avanti imbarcando responsabili, disponibili e novelli Scilipoti, insomma il partito della cadrega: “Non solo non ci sono i numeri – è il ragionamento che Conte si è sentito ripetere – ma anche se ci fossero ne usciremmo massacrati, non si può gestire un’emergenza del genere con una maggioranza raccogliticcia”. Continua sull’Huffington Post
Alessandro De Angelis per HuffPost
in Buttanissimi Extra
Il Conte-due non c’è più Renzi pronto ad aprire la crisi
giuseppe conteitalia vivamatteo renzi
-
Articoli Correlati
-
Grillicidio e resuscitati. Nel nuovo M5S rispuntano i vecchi
Adesso che uno non vale più uno, è già guerra a chi si accaparra il…
-
Non solo Open Arms, su Salvini
anche le critiche dei colonnelliIl cronista registra una ariaccia vera nella Lega. Succede sempre così: le botte elettorali scoperchiano…
-
Elly in corsia. Tour degli ospedali sognando Palazzo Chigi
Riparte da una corsia di ospedale sperando poi di correre veloce su quella di sorpasso…