Il complotto giudiziario non tira più come un tempo. E’ diventato una specie di B movie della politica. Crosetto viene lasciato sostanzialmente solo nel centrodestra. Mentre l’opposizione si divide sul posto in cui accertare i fatti: Copasir, Antimafia o Procura?
Quando era Silvio Berlusconi a denunciare i disegni delle toghe rosse, una batteria di comunicati stampa ne accompagnava le esternazioni. Ora che Guido Crosetto evoca in un’intervista al Corsera l’opposizione giudiziaria come il solo elemento che possa impensierire il governo, neanche uno straccio di supporto. Neppure dal suo partito. “Non ho seguito, sono in Toscana…”, glissa Giovanni Donzelli, raggiunto telefonicamente. Non scende in campo, lui, come tutti gli altri colonnelli meloniani. Tace il governo, e in primis la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Neppure dal ministero della giustizia arrivano prese di posizione, anche se il tema agita – comprensibilmente – il fronte giudiziario, con dichiarazioni fortemente critiche del presidente Anm Giuseppe Santalucia (‘da Crosetto una fakenews fuorviante’) e del segretario di Magistratura Democratica Stefano Musolino (‘un’intimidazione’). Il viceministro Paolo Sisto all’Ansa si limita a dire che non conosce “le ragioni per cui il ministro Crosetto abbia fatto quelle dichiarazioni” ma ribadisce “che per Forza Italia la prima scelta è la riforma della giustizia e che è ora di chiudere i cantieri aperti su questo tema e finalizzare i risultati”. Continua su Huffington Post