Erano gemelli, ma la madre Leda li aveva concepiti separatamente, unendosi nella stessa notte, prima con Zeus e poi con suo marito, il re spartano Tindaro. Dall’unione col dio è nato Polluce, dotato di natura immortale; da quella con Tindaro il mortale Castore. Lo squarcio mitologico riporta in mente i due gemelli annidati nel cuore del potere regionale. L’uno, l’immortale, è Gaetano Armao: lo bastona la Corte dei Conti, lo insegue il fisco e la magistratura di Catania lo ha rinviato a giudizio. Eppure, come Polluce, riesce ad avere tutto da quello Zeus da operetta, chiamato Renato Schifani: pure una consulenza da sessantamila euro l’anno. L’altro, il mortale, è Marco Falcone. Che, come Castore, deve sempre dimostrare di essere all’altezza di Polluce. L’uno è l’assessore vero, l’altro l’assessore finto. Così va il mondo nel piccolo olimpo di Palazzo d’Orleans.
Giuseppe Sottile
in Buttanissima Regione
Il Castore e il Polluce di Palazzo d’Orleans
gaetano armaomarco falcone
-
Articoli Correlati
-
Venerdì il vertice di maggioranza, già si affilano i coltelli
La polemica tra Micciché e Cuffaro è solo un antipasto. Veleni fra Lombardo e Schifani.…
-
Crack, schiaffo a Lorefice
Non ci sono i soldi. La Regione, tra mance e regali, trascura l'urlo disperato dell'Arcivescovo
-
La Russa, il quinto santone
Ha scelto Schifani, controlla i patrioti e sponsorizza Galvagno. Paternò capitale del nuovo "impero"