Il calvario della donna col cancro oltraggiata dalla sanità

Sono stato in visita dalla signora Maria Cristina Gallo a Mazara del Vallo. La signora Gallo è diventata, suo malgrado, protagonista di una storia di malasanità che tutta l’Italia ha conosciuto attraverso televisioni e giornali. Oggi la signora Gallo sta combattendo una battaglia contro un tumore che poteva essere diagnosticato in tempo se solo le fosse stato consegnato il referto dell’esame istologico, in seguito a un’operazione, nei tempi normali e non dopo un’incredibile attesa durata ben otto mesi. In questo lasso di tempo il tumore è progredito e ha attaccato vari organi del suo corpo. Nella stessa situazione della signora Gallo ci sono stati almeno 3.000 pazienti della provincia di Trapani che hanno atteso mesi prima di avere il referto, mentre ad oggi ancora più di 200 di loro non lo hanno ricevuto. Grazie alla caparbietà della signora Gallo, il caso è stato da me denunciato in Parlamento in due diverse interrogazioni a risposta immediata al ministero della Salute. Ed è grazie a questa battaglia per il rispetto dei diritti fondamentali del paziente che oggi l’assessore alla Sanità della regione Sicilia, Daniela Faraoni, ha avviato in tutta l’isola un monitoraggio per avere contezza del numero degli esami istologici da svolgere e dei tempi per evaderli.

Alla signora Gallo ho portato le scuse nel nome di tutti coloro che ancora oggi non hanno ritenuto di farlo guardandola negli occhi, le ho ribadito e assicurato tutta l’assistenza che le sarà necessaria a lei e alla splendida famiglia per continuare la sua lotta. La signora Gallo non cerca vendette, non chiede la testa di nessuno. Chiede soltanto che la sua storia sia da esempio e possa servire ad evitare l’incredibile situazione in cui si è trovata. Proprio ieri il Presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore alla Sanità Faraoni mi hanno personalmente assicurato la loro assoluta determinazione a prevenire e gestire situazioni analoghe per evitare che si possano ripetere.

La dignità, la straordinaria compostezza e umanità della signora Gallo siano dunque da monito per chiunque e a qualunque livello ha avuto e ha responsabilità: da coloro che avrebbero potuto fare e non hanno fatto, a quelli che si sono voltati dall’altra parte. Salutandomi, la signora Gallo mi ha ripetuto di avere solo un desiderio: “Vorrei che ciò che è accaduto a me non si ripeta mai più”.

Giorgio Mulè :

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