Le società di gestione degli aeroporti europei hanno speso oltre 3,6 miliardi di euro in incentivi per attirare le compagnie aeree, soprattutto low cost, nel 2024. E’ quanto riportato da uno studio del Corriere della Sera. Questi aiuti comprendono sconti sulle tariffe aeroportuali, contributi di marketing e incentivi per nuove rotte. Ryanair, la principale compagnia europea per passeggeri trasportati, ha ricevuto più della metà di questi fondi, seguita da Wizz Air e Vueling.

Gli incentivi vengono giustificati dall’impatto economico positivo che i voli generano sul territorio, stimolando il turismo e i servizi locali. Una direttiva UE del 2009 li consente, purché rispettino le regole comunitarie. Esistono varie formule di aiuto: incentivi per nuove rotte o frequenze aggiuntive, sconti sulle tasse aeroportuali e investimenti in promozione turistica attraverso i canali delle compagnie aeree.

Nel 2024, le low cost hanno avviato nuove trattative per rinnovare gli accordi con gli aeroporti, privilegiando quelli che eliminano o riducono le tasse sull’aviazione. Ryanair ha ricevuto circa 1,9 miliardi di euro in incentivi, Wizz Air oltre 650 milioni, Vueling 224 milioni ed easyJet 205 milioni. Le compagnie minori, come Volotea e Norwegian, hanno ottenuto complessivamente 620 milioni di euro.

Gli accordi tra aeroporti e vettori sono altamente riservati, con clausole di segretezza e penali milionarie. Ryanair, ad esempio, paga mediamente 8,1 euro di tariffe aeroportuali per passeggero, ma l’analisi mostra che il costo reale sarebbe circa 19 euro, segno che gli sconti e incentivi riducono notevolmente le spese operative delle compagnie.

La low cost irlandese, però, ha scelto di non incrementare le rotte da e per la Sicilia a causa della mancata volontà della Regione di abolire l’addizionale comunale, cioè una tassa calcolata in circa 3,25 euro per volo e caricata dalle compagnie direttamente sul costo del biglietto aereo. “Non inciderebbe sull’abbattimento del prezzo del volo se non per una cifra irrisoria rispetto al costo totale”, ha detto l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò. Al contrario, avrebbe un impatto di circa 80 milioni sulle casse della Regione, che ha chiuso la porta. Tranne per gli aeroporti minori, come Trapani e Comiso.

Sempre secondo il Corriere la stessa Ryanair avrebbe fornito “informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti” alle richieste di dati supplementari da parte dell’Antitrust, che ha in corso dal 2023 un’istruttoria sul vettore per presunto abuso di posizione dominante nella vendita degli biglietti. Si tratterebbe di “informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti in merito alle modalità di redazione della documentazione strategica interna”.