Il brigadiere Salvini cerca appigli per difendere i suoi treni

Matteo Salvini (foto Mike Palazzotto)

Salvini è er catena: prima era il chiodo sabotatore, ora è colpa della catena di Valdarno. Si presenta alla Camera, a una settimana dai grandi guasti, dai treni fermi, e sragiona di lucchetti, ferramenta e pantografi. Parla come il brigadier Salvini: “Il 28 novembre, nella sede di Italferr, alcuni soggetti si sono indebitamente introdotti provocando un incendio… e in data 3 dicembre su alcuni blog, gestiti da frange anarco-insurrezionaliste, è stato rivendicato l’attacco incendiario… Da lì in poi abbiamo assistito a una escalation”. Dice che dopo le sue denunce i problemi sono finiti e non si sa se sia già volato su Marte insieme a Trump e Musk. Riesce a far brillare Elly Schlein che gli spiega: “Quand’è che si scusa? Guardi che non fa più il ministro dell’Interno, non è possibile che l’unico spostamento che a lei interessa è il suo, al Viminale”. C’è un paese che lo canzona, lo sbeffeggia e lo chiama Salvini trenità; Dont’ cry for me Tiburtina; Salvini, la febbre del sabato sera, ma Salvini e i suoi compari la buttano sull’attentatuni! Fa arrivare non solo i treni in ritardo, ma anche le sue scuse.

Renzi, da una settimana, gli dà del buffone, Schlein gli dice “dimettiti”, ma Salvini anziché rispondere, presentarsi in Aula, quando era il momento, difendersi, ribattere ‘sto lavorando’, preferiva straparlare di cronaca nera. Arriva in Aula, alle 18,30 all’ora dell’aperitivo, per questa informativa urgente (ma in ritardo di una settimana) seguìto dal suo capo segreteria e dal vero ferroviere d’Italia, Claudio Durigon, il solo leghista che lo porterebbe in calesse, ed è pure un Salvini con il raffreddore.

Eccì! Per farlo sentire a suo agio presiede l’Aula Lorenzo Fontana, mentre Federico Freni lascia il Mef per portargli un po’ di solidarietà e di j’adore, essenza di bergamotto. Parfume. Galeazzo Bignami, che era sottosegretario ai Trasporti, da quando è capogruppo di FdI alla Camera, lontano da Salvini, è un uomo nuovo. La verità? Un leghista: “Dispiace dirlo ma Salvini ha scelto il peggior ministero possibile. Salvini è il nostro Burlando. Ricordate Burlando? Era il ministro dei Trasporti sfigatello di sinistra”. Si attende ovviamente una replica di Burlando… Continua su ilfoglio.it

Carmelo Caruso per Il Foglio :

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