L’edizione 2020 del Giro d’Italia, che è slittata ottobre per via del Covid, partirà dalla Sicilia e non più dall’Ungheria. Ma la notizia, diffusa questa mattina dal sindaco Leoluca Orlando, era un’altra: che la corsa rosa, cioè, sarebbe partita da Palermo con una cronometro individuale da disputare su un percorso cittadino: “Siamo grati agli organizzatori, a RCS e al direttore Mauro Vegni per la scelta di Palermo come città di partenza del Giro d’Italia 2020 di ciclismo – aveva detto il professore in una nota -. E’ un riconoscimento e allo stesso tempo un’opportunità per la nostra città, un modo per contribuire, ancora una volta attraverso lo sport d’eccellenza a questa lunga fase di ripartenza del nostro paese. La tappa inaugurale – ha proseguito Orlando – è sempre un momento importante e significativo e siamo certi che Palermo e i palermitani accoglieranno gli atleti, le squadre e i tanti che seguiranno il Giro con il calore e la passione che questa manifestazione merita”. Ma qualcosa nella comunicazione non ha funzionato. E nel pomeriggio è arrivata una replica durissima da parte dell’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.
Paolo Mandarà
in Il sabato del villaggio
Il bluff di Orlando. “Il Giro parte da Palermo”
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