Pur di difendere il suo bullo di fiducia il presidente del governicchio siciliano ha addossato ogni colpa del disastro finanziario ai vecchi governi, soprattutto a quello presieduto da Rosario Crocetta. Nasce spontanea una domanda: ma negli anni in cui nei documenti contabili venivano inserite carte false, entrate e spese fasulle dov’era la Corte dei Conti? Dov’era quell’esercito di rispettabili togati ai quali lo Stato ha conferito l’incarico di controllare la “conformità dei bilanci alle scritture”? Per carità, nessuno mette in dubbio l’onestà dei singoli. Ma questa magistratura, così potente e all’un tempo così eterea e inafferrabile, sembra mancare ogni appuntamento con la storia. Ricordate l’affare dei 110 milioni pagati dalla Regione a un avventuriero per un censimento dei beni immobili che nessuno però ha visto? Dov’erano gli implacabili controllori?
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il bilancio è al disastro Dov’erano i controllori?
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