Al termine di un incontro fiume, durato circa otto ore, la giunta Musumeci ha messo a punto (ma non ancora approvato) la prima bozza di Finanziaria per affrontare l’emergenza Coronavirus. Entro fine mese (il 30 scade l’esercizio provvisorio) l’Ars dovrà discutere e varare questa manovra di “guerra”, che prevede spesa per circa due miliardi. Una cifra che non è presente nelle casse di palazzo d’Orleans, ma che la Regione spera di recuperare andando a Roma col cappello in mano e chiedendo, in primo luogo, di annullare per quest’anno il contributo alla finanza pubblica, per circa un miliardo di euro. Gli altri soldi dovrebbero essere recuperati dalla sospensione della rata del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti e attraverso la rimodulazione di alcuni fondi europei, da stornare rispetto agli “obiettivi” prefissati. Un piano esigente su cui pesa, come sempre, il verdetto dello Stato.

“Resta centrale sul piano finanziario l’impiego del contributo al risanamento della finanza pubblica – ha detto l’assessore all’Economia, Gaetano Armao -. Attendiamo, quindi, gli esiti dell’Eurogruppo per concordare i margini di flessibilità con lo Stato. Dopo un ulteriore confronto a partire da oggi, il Governo si riunirà nuovamente per approvare il testo da trasmettere all’Ars”.

Le misure più importanti, che spingono verso la ripresa un settore molto provato dalla crisi – quello turistico-alberghiero – sono state presentate dall’assessore al Turismo e allo Spettacolo, Manlio Messina. Per incentivare le prenotazioni negli alberghi e nelle strutture extralberghiere, la Regione pagherà alcune notti di pernottamento (due giorni per una settimana di permanenza). Un incentivo a venire in Sicilia non appena la situazione si sarà normalizzata, si spera entro l’estate. Poi saranno garantiti degli sgravi fiscali alle agenzie di viaggio e verrà incrementato di circa 10 milioni il Fondo unico per gli Spettacoli (Furs): una garanzia ulteriore per i teatri, che verranno sovvenzionati pur non avendo svolto attività nell’ultimo periodo, e in attesa di riaprire i battenti. Vale più o meno la stessa cosa per le associazioni sportive, che si vedranno corrispondere il contributo per l’anno 2020.

Un secondo pacchetto di interventi prevede, invece, aiuti alle imprese. Saranno praticati sgravi sul costo del lavoro, verrà incrementata la cifra prevista dal governo nazionale per la cassa integrazione in deroga (l’appostamento iniziale è di 108 milioni, ma già ieri sono arrivate 20 mila domande) e verrà costituito un fondo a garanzia dei prestiti che le imprese dovranno attivare per affrontare l’emergenza Covid-19. Un po’ come ha fatto Roma col decretone da 400 miliardi.  A gestire i fondi saranno Crias, Ircac e Irfis, che avvieranno inoltre – come previsto – la sospensione dei mutui e delle rate di ritorno dei prestiti, con gli interessi a carico della Regione. Previsti degli incentivi anche sulle assunzioni.

La Regione, inoltre, interverrà anche per aiutare le famiglie più disagiate. E’ stata inserita in Finanziaria una norma per sbloccare l’erogazione dei 100 milioni solo annunciati (fin qui) da Musumeci; verranno sospesi per sei mesi i canoni d’affitto a 51 mila famiglie che vivono nell’edilizia popolare della Regione, e per tre mesi i mutui delle cooperative dell’edilizia agevolata. Trecentocinquanta milioni di euro, invece, finiranno nelle casse dei Comuni che rischiano di soffocare per le minori entrate fiscali. Ma come detto, quella allestita ieri dal governo è soltanto una bozza. Adesso il testo passerà nelle commissioni di merito per gli emendamenti dei partiti. Sarà la solita partita a scacchi, che Sala d’Ercole, però, dovrà esitare entro fine aprile.