Ho visto giorni fa il servizio che Sky Arte ha fatto sulla mia città: Palermo. Guardavo e sembrava così bella. Più bella di quello che è in realtà; più pulita di come realmente è quotidianamente. E sentivo questo amore del palermitano per la sua cultura, per la “sua” Palermo, per la sua storia. Attaccamenti viscerali, malinconie primordiali. Perché il palermitano ha nel sangue le sue origini, ha il sorriso e l’attaccamento al folklore. Ha nella pancia (e in genere ne ha tanta) l’ospitalità e l’orgoglio siculo.
Stronzate. Ci piace dipingerci di bello, ma siamo solo bravi a truccarci dietro le quinte e poi andare in scena. Filmate la prepotenza del palermitano, cogliete l’indifferenza che prova nei confronti dei portatori di handicap quando mette la sua maledetta auto davanti gli scivoli! Riprendete l’arroganza ai semafori, l’ipocrisia e il lecchinaggio davanti ai potenti signorotti che ancora la fanno da padrone, guardate alla saccenza negli uffici pubblici! Scavate su ciò che realmente il palermitano conosce della sua cultura che tanto ostenta.
Siamo ignoranti. Incivili ai limiti del selvaggio. “Arraffoni!”. Però poi ci trucchiamo. Andiamo in scena. E Sky ci presenta al pubblico. E noi ci gonfiamo tronfi per come ci descrivono. Palermo è bella. Meravigliosa. Ma noi non abbiamo alcun merito in questo!