Renato Schifani ha insediato a Palazzo d’Orleans la cabina di regia con la quale la Regione pensa di fronteggiare la siccità. Ed è stato per lui un momento magico. Era attorniato da professoroni che sgomitavano per ossequiarlo e rendergli grazie solo per il fatto di essere stati chiamati a un così alto incarico. C’erano ingegneri, maestri di scienze idrauliche, esperti della protezione civile. Che, in attesa della pioggia, studieranno le nuvole e censiranno i pozzi. Forse tenteranno pure di descrivere lo stato delle condotte che, dopo anni di abbandono, sono diventate un colabrodo. Ma che importa? Intanto hanno consentito al Presidente di sentirsi il padrone delle acque, anche di quelle che scenderanno dal cielo. E lui era lì, al centro della scena, felice e gaudioso, leggero e svolazzante come una Wanda Osiris degli anni ruggenti. Tutto chiacchiere e siccità.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il ballo della siccità a Palazzo d’Orleans
renato schifanisiccità
-
Articoli Correlati
-
Via libera di FdI
Riggio all’aeroportoBeata ragionevolezza. E beata la capacità, che ogni tanto la politica ritrova, di guardare agli…
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…