Con una delibera del 7 aprile scorso, il governo Musumeci annunciava di aver stanziato 27 milioni di euro per fare in modo che “oltre cinquantamila utenti non dovranno pagare l’affitto del proprio alloggio popolare per i prossimi sei mesi. “Un provvedimento – secondo il presidente della Regione siciliana – che rientra nell’ampio quadro varato dal mio governo di sostegno e aiuti alle famiglie e all’economia dell’Isola, per fronteggiare l’epidemia. Le doverose restrizioni devono accompagnarsi a concreti aiuti alle persone, affinché tutti mantengano quella dignità che consenta di confidare nel futuro”. Anche l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, aveva accolto con soddisfazione la decisione approvata dalla giunta: “Attraverso tale manovra, il governo Musumeci assicurerà gli introiti degli affitti agli Istituti autonomi case popolari, sgravando per un massimo di sei mesi gli inquilini delle fasce economiche più deboli dal pagamento del canone mensile. Aggiungiamo così un’ulteriore misura concreta a difesa delle famiglie siciliane più esposte alle ripercussioni di una crisi epocale come quella del coronavirus”. Oggi, a distanza di quasi due settimane, i canoni non sono stati sospesi, come dichiara il presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Iacp, un’altra promessa a vuoto di Musumeci
edilizia popolareiacpnello musumeciregione siciliana
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