Meno male che c’è Musumeci. Ieri, nel corso di un breve discorso a una platea di operatori teatrali, il Governatore ha strigliato i responsabili dei due teatri stabili, quello di Catania e quello di Palermo. “Sono convinti – ha detto – di potere fare a meno della Regione. Mi sarei aspettato un po’ di umiltà da parte dei vertici che, una volta nominati, avrebbero dovuto avvertire la sensibilità, di garbo istituzionale, di presentarsi al governatore per dire ‘Presidente, che tipo di teatro pensa possiamo fare?’. Io sono stanco di questo mondo dell’arte”. Parole di fuoco. Che sottolineano la necessità di riconsiderare il ruolo di questi califfati culturali il cui interesse primario sembra essere diventato quello di soddisfare le proprie clientele, di piazzare i propri monologhi o le proprie tarantelle. C’è del marcio dietro certi sipari. E Musumeci se n’è accorto.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
I teatri nelle mani dei califfati culturali
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