Il richiamo vibrante dei social network potrebbe convincere Ruggero Razza a valutare, nelle prossime ore, un ritorno in sella. Formalmente non c’è mai stato un invito da parte di Musumeci, ma il governatore ha più volte ribadito la fiducia nei confronti del suo “delfino”. Che è tornato sui social, commentando alcuni fatti relativi alla sanità siciliana. Ad esempio il raggiungimento delle 50 mila inoculazioni al giorno. Razza, indagato a Palermo per i dati falsi della sanità siciliana, si era dimesso senza appello il 30 marzo scorso, giorno in cui gli fu notificato l’avviso di garanzia da parte del Gip di Trapani (poi l’inchiesta è stata trasferita nel capoluogo). Ora in tanti chiedono il suo ritorno, compreso i sindacati dei medici Cimo e Fesmed: “Non volendo minimamente entrare nel merito della vicenda giudiziaria, non ci si può esimere da una semplice constatazione: quella che il Presidente Musumeci non può, per via dei tanti altri gravosi impegni, continuare ancora per molto a mantenere l’interim di un Assessorato che, mai come in questo drammatico frangente, ha bisogno di una guida a tempo pieno e in grado di gestire le tante problematiche che lo riguardano. Le dimissioni di Ruggero Razza, arrivate in piena pandemia, non sono certamente state foriere di un miglioramento della gestione della sanità regionale sotto tutti gli aspetti, sia emergenziali che ordinari, rischiando unicamente di vanificare il lavoro fin qui svolto da un Assessore che, comunque la si voglia pensare, si è indiscutibilmente impegnato in un contesto già difficile di suo – aggiungono i sindacati – Per dare senso e continuità all’azione dell’intera Giunta Regionale, al netto di beghe politiche che non riguardano il buon andamento della sanità siciliana, la soluzione auspicabile sarebbe proprio quella del ritorno al timone dello stesso Ruggero Razza”.