Italia Viva, con l’addio di Sammartino, è costretta a rinunciare a un pezzo da novanta. Il deputato etneo, che passa alla corte di Matteo Salvini, porterà con sé Giovanni Cafeo. La rappresentanza dei renziani a Sala d’Ercole scenderà da cinque a tre deputati (D’Agostino, Laccoto e Tamajo). Ma Faraone, coordinatore regionale del partito, non dispera. E assieme a D’Agostino, capogruppo all’Ars, rilancia l’impegno di IV in vista dei prossimi appuntamenti elettorali: “In Sicilia ci siamo ripromessi di aggregare tutte le forze riformiste, liberali e popolari che stanno sostenendo con forza e convinzione l’operato del governo europeista ed atlantista guidato da Mario Draghi e continueremo a farlo con convinzione. Lo spazio politico per una forza politica con queste caratteristiche è enorme. Auguriamo a chi è incompatibile e cambia strada cercando percorsi più semplici, buona fortuna”.
Poi la puntura nei confronti di Sammartino: “Le vie più impervie necessitano di coerenza e coraggio ma arrivati alla meta danno maggiori soddisfazioni. Vogliamo infine ringraziare la comunità di Italia Viva per il coraggio e la coerenza che mostra ogni giorno nel difendere le proprie idee, anche quando appaiono impopolari ma utili per la collettività”. Nelle scorse settimane Italia Viva ha avviato un confronto con alcuni partiti di centro, fra cui Cantiere Popolare e Italia Viva, per costituire una casa comune in vista delle Amministrative di Palermo e delle Politiche. Resta tuttavia incerto il posizionamento alle prossime Regionali. Soprattutto se, come pare nelle ultime ore, la Lega dovesse avanzare la pretesa di esprimere il candidato governatore del centrodestra.