Il Ministero dell’Interno, ogni anno, pagava a Rocco Luca, appena finito in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (assieme a papà Salvatore e allo zio), la bellezza di 105 mila euro per l’affitto dei locali del commissariato di Polizia di Vittoria. Oggi quell’edificio è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza, che sta scandagliando a trecentosessanta gradi l’impero della famiglia Luca, attiva nella vendita di autovetture di lusso e nel settore immobiliare (e in contatto, secondo le ultime indagini, con i membri del clan Rinzivillo). La proprietà dell’edificio sequestrato è al 50% è di Rocco Luca. I Luca, a cui fa capo il gruppo Lucauto di Gela, sarebbero subentrati al 50% nella proprietà dello stabile dopo che lo stesso era stato messo all’asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. La rimanente parte è di un commerciante di Vittoria. “Da mesi stiamo cercando un’altra sede per ragioni funzionali – ha spiegato il questore di Ragusa, Salvatore La Rosa, commentando la notizia del sequestro –. Abbiamo avviato un’interlocuzione prima con l’amministrazione del Comune di Vittoria, poi sciolta per mafia, poi con i commissari straordinari. Adesso questo percorso ha subito un’accelerazione. L’importante è distinguere la proprietà del bene, con la nostra attività. Siamo due mondi lontanissimi” ha commentato il questore. Il commissariato è lì dal ‘95-‘96, Luca è subentrato nel 2012, “sono certo che il Viminale non aveva nessun elemento nei confronti dei nuovi proprietari”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
I padroni del Commissariato in odor di mafia
rocco luca
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