L’annuncio è di Matteo Salvini durante un incontro del Carroccio a Bergamo: la Lega avrà il suo gruppo parlamentare anche all’Assemblea regionale siciliana. E’ la prima volta nella storia. La notizia trova conferma a Palermo e sarà ufficializzata nei prossimi giorni, probabilmente prima dell’Epifania, dall’ex Ministro dell’Interno e dal commissario regionale Stefano Candiani. I deputati che passeranno sotto l’ala del Carroccio sono quattro: da Forza Italia arriva Orazio Ragusa, attuale presidente della commissione Attività Produttive; assieme a lui ci saranno Antonio Catalfamo (capogruppo di Fratelli d’Italia), Giovanni Bulla (Udc) e Marianna Caronia (Misto).
La “campagna acquisti” è stata condotta da Nino Minardo, il deputato nazionale transitato da poco nella Lega, che vanta già un’ampia considerazione a livello regionale, su mandato dello stesso Candiani, che qualche giorno fa è stato a Catania per parlare di sugar e plastic tax. In quell’occasione ha incontrato Nello Musumeci, che sperava di “appaltare” la Lega nell’Isola cercando una sponda proprio in Matteo Salvini, a cui aveva proposto durante un summit romano, prima di Natale, una federazione con Diventerà Bellissima. Anche nei mesi scorsi il governatore si era mosso in questa logica: costruendo all’Ars il gruppo “Ora Sicilia”, la terza gamba del centrodestra siciliano, sperava di offrire a Salvini una possibilità di palesarsi all’interno dell’Assemblea. Tentativo naufragato di fronte ai nomi – da Genovese a Rizzotto – assai sgraditi all’establishment del Carroccio. Ma l’alternativa in casa Lega era già pronta. Musumeci e gli altri alleati sono stati presi in contropiede.
La Lega in Sicilia vuole essere autonoma e plurale, aperta al contributo di tutti. Ma senza dover dipendere da attori esterni. L’ingresso all’Ars getta le fondamenta per un completo radicamento sul territorio. E i nomi non sono stati scelti a caso: Orazio Ragusa, infatti, sarà il punto di riferimento dell’area sud-orientale. Il deputato, con trascorsi anche nell’Udc, è originario di Scicli e abbraccerà il territorio di Ragusa e Siracusa. Bulla sarà l’espressione catanese del Carroccio, Catalfamo è di Messina, mentre Marianna Caronia, oltre ad essere deputata regionale (eletta con Forza Italia, fra l’altro), è anche consigliere comunale a Palermo. Non è all’ordine del giorno, invece, l’ingresso di Vincenzo Figuccia, la cui avventura nell’Udc sembra giunta al capolinea.
La Lega vuole muoversi su un percorso di coesione, politica e non solo territoriale, e di apertura rispetto alle posizioni di Forza Italia e di Gianfranco Micciché, con cui si sono gettate le basi per un percorso comune (con l’approdo di Minardo alla Lega e con l’apertura sul tema delle autorizzazioni preventive). La classe dirigente del Carroccio, anche stavolta, ha preferito muoversi in modo prudente, abbracciando la teoria dei “piccoli passi”. “Se solo lo volessimo – ha confidato un big del partito – ci sarebbero dieci deputati regionali pronti ad aderire”. Ma i diktat di Candiani sono quelli di sempre: spazio, innanzi tutto, alle persone perbene; meglio, se arrivano da esperienze positive di centrodestra. L’ingresso all’Ars potrebbe essere solo il preambolo della prossima infornata di amministratori locali. I risultati delle ultime Europee, d’altronde, accreditano il Carroccio di quasi il 21% nell’Isola. Impossibile non raccogliere i frutti di un tale exploit.