Il collegio della sezione di controllo della Corte Conti, accogliendo la richiesta della Procura generale, ha sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2021, rinviando alla sentenza della Corte Costituzionale che deve ancora pronunciarsi sui tempi della spalmatura del disavanzo del 2018 (3 anni secondo i giudici contabili, 8 anni secondo il governo Schifani forte della legge dello Stato approvata l’anno scorso).

La Procura contabile ha instito sulla questione relativa al disavanzo, già sollevata l’anno scorso per il rendiconto 2020, e oggetto di un contenzioso in corso davanti alla Corte costituzionale che non si è ancora pronunciata. Per la Corte dei Conti la Regione avrebbe dovuto ripianare il disavanzo sorto nel 2018 e pari a 1 miliardo e 26 milioni di euro nei tre esercizi di bilancio successivi, mentre l’allora governo Musumeci (assessore all’Economia Gaetano Armao) spalmò il disavanzo in dieci anni, forte di un accordo con lo Stato, ma contestato dai giudici contabili perché firmato solo in seguito e comunque per i magistrati non risolutivo in quanto l’eventuale procedura doveva essere autorizzata da una legge dello Stato (tuttavia approvata l’anno scorso) e non con un patto amministrativo.

Schifani contesta la decisione dei giudici contabili. «La sentenza odierna, relativa al rendiconto del 2021, seppur incomprensibile e non condivisibile, è priva di effetti finanziari e infondata sotto il profilo giuridico. La sospensione della parifica, a causa della pendenza di un giudizio di costituzionalità, in ordine all’articolo 7 del decreto legislativo 158 del 2019, appare poco coniugabile con la successiva norma primaria ex articolo 1 comma 841 Legge 147/22, invocata dalla stessa Corte dei conti, per il ripiano pluriennale del disavanzo del rendiconto del 2018. La nuova legge ha, infatti, superato la norma impugnata dalla Corte. Malgrado ciò, la Regione continuerà ad essere impegnata nel percorso già intrapreso, di risanamento della finanza pubblica, tra l’altro oggi ricordato dallo stesso organo di controllo».

Per l’assessore all’Economia Marco Falcone «il pronunciamento odierno della Corte non produce alcun tipo di ricaduta negativa sui conti della Regione. L’equilibrio economico-finanziario dell’ente rimane solido e tutti gli indicatori più importanti manifestano un chiaro processo di miglioramento. Di ciò la stessa Corte dei Conti, con la quale si mantiene comunque un rapporto di costante interlocuzione, ne dà atto nel pronunciamento odierno». «Siamo una delle Regioni italiane con il minore disavanzo – sottolinea Falcone – già nel rendiconto 2021 in netto calo e ad oggi sceso a circa 4 miliardi. Siamo, inoltre, fra le Regioni con il più basso rapporto fra disavanzo e Pil. Il quadro in miglioramento è stato riconosciuto anche dalle società di rating come Fitch, il cui giudizio sulle prospettive di breve periodo è migliorato. Abbiamo allineato i conti, rafforzato la spesa ed efficientato le entrate, questo ci consegna delle prospettive virtuose di sicurezza economico-finanziaria. Siamo fiduciosi – conclude l’assessore regionale – anche sul buon esito del giudizio di costituzionalità sul ripiano pluriennale del disavanzo».