L’aborto agita la vigilia del G7 di Borgo Egnazia. A creare il caso è la notizia, riportata da Marco Bresolin su La Stampa, secondo cui l’Italia avrebbe fatto togliere dalla bozza della dichiarazione finale ogni riferimento al diritto all’aborto. Ma che c’entra l’aborto in un G7 in cui si parlerà di Ucraina e di dazi, di sanzioni alla Cina e congelamento dei beni russi? C’entra, perché l’anno scorso, a Hiroshima, nella dichiarazione finale, il G7 affermava il “pieno impegno per assicurare salute e diritti sessuali riproduttivi completi per tutti, anche affrontando la questione dell’accesso all’aborto sicuro e legale e alle cure post-aborto”. Germania e Stati Uniti avrebbero voluto, e l’hanno chiesto, ribadire questo messaggio anche a Borgo Egnazia. Dove, peraltro, venerdì sarà ospitato il Papa, contrario, da capo della Chiesa, all’aborto. Francia e Canada, invece, avevano chiesto una maggiore chiarezza. Una presa di posizione precisa sul diritto all’aborto. Nella bozza, secondo La Stampa, Parigi e Toronto avrebbero voluto scrivere che il G7 si impegnava ad “affermare l’importanza di preservare e garantire un accesso effettivo all’aborto sicuro e legale e alle cure post-aborto”. La sorpresa è arrivata quando, invece, l’Italia ha presentato una bozza in cui non c’era alcun riferimento all’interruzione di gravidanza. Cancellato tutto, anche ciò che era stato scritto a Hiroshima. Continua su Huffington Post
Federica Olivo per HuffPost
in Buttanissimi Extra
I grandi del G7 non litigano sulla guerra ma sull’aborto
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