Molti lettori, incuriositi e incapricciati dalle spregiudicatezze del Bullo, ci chiedono con insistenza di ripubblicare le vecchie Operette Immorali dedicate a questo singolare e surreale personaggio della politica regionale. Chi ci segue sa che si tratta di una macchietta, di un uomo-simbolo del malgoverno, di un guitto con la costante attrazione per gli affari, per gli intrighi, per i complotti. Ecco, qui di seguito, una piccola antologia dei ritratti più significativi pubblicati nelle ultime settimane.
Devoti ma senza voti
Un trittico per la Sicilia
Persino i bambinetti dell’asilo sanno che il Bullo non ha nemmeno un voto: per vent’anni ha inseguito affari, consulenze, parcelle milionarie. Ora però tenta il salto e si propone come leader della minoranza che vuole scalzare Gianfranco Miccichè e conquistare il vertice di Forza Italia. Va e viene da Roma. Simula incontri e amicizie. Millanta. Tresca. Complotta. Ma deve fare i conti con due concorrenti. Anche Renato Schifani, al quale resta solo l’araldica di ex presidente del Senato, crede di avere i titoli per mettersi alla testa dei ribelli. E poi c’è Marcello Dell’Utri. Che dopo un lungo calvario giudiziario, ha appena ritrovato il gusto della politica. Organizza incontri, cene, pranzi. E quando la maggioranza dei berluscones boccia Nello Musumeci lui si attovaglia con il Governatore e lo rassicura sulla ricandidatura. Devoto ma senza un voto. Allons enfant. (21 marzo 2022)
Il cerchio magico
del basso impero
Lo dico. E anche con fierezza: ho un amico che appartiene al mondo della destra estrema, che è cresciuto nel Movimento sociale e ora milita nel partito di Giorgia Meloni. Un uomo di legge e ordine. L’ho incontrato ieri sera e il discorso è finito – non poteva essere diversamente – sugli ultimi azzardi di Musumeci, sorprendentemente sostenuto da Marcello Dell’Utri, da Totò Cuffaro, da Francantonio Genovese. Tre nomi di peso. Mi sono permesso un’obiezione. L’azzardo vero di Musumeci non sta tanto nelle sue alleanze. Sta soprattutto nel suo cerchio magico: nella violenza del Bullo che manda messaggi intimidatori – mafiosi, stavo per dire – a chiunque gli si opponga; nella volgarità del Balilla, quello del suca; nella spregiudicatezza del Corazziere La politica della Regione è nelle loro mani. E loro l’amministrano con le armi, i metodi e i veleni del basso impero. (26 marzo 2022)
Politica & parcelle
Una vita da Bullo
Ma che faceva il Bullo nella prima vita, quando ancora non c’era Ezio Bigotti, avventuriero da cento milioni di euro, non c’erano le raccomandazioni di Antonello Montante e nemmeno l’amicizia con il faccendiere di antico pelo che alberga nella sua stanza? Le cronache giudiziarie di Livesicilia, a firma di Riccardo Lo Verso, ci dicono che il Bullo – un Principe degli Azzeccagarbugli – otteneva incarichi dalla politica: consulenze milionarie dall’Istituto Case Popolari, dal Teatro Massimo, da enti, partecipate e anche dall’Amat. Succedeva che gli amministratori – gentuzza di sottogoverno – si affidavano a lui credendo di scegliere l’uomo di Berlusconi e di ottenere in cambio chissà quali favori. Ma Berlusconi non c’è più. E il Bullo, per ottenere i soldi delle parcelle, è costretto a fare causa. L’ultima l’ha persa. C’è un giudice a Palermo, non solo a Berlino. (22 febbraio 2022)
Quell’intermediario
nella stanza del Bullo
Rileggiamo un brano dell’intervista rilasciata l’altro ieri a questo giornale da Antonello Cracolici, uomo di punta dell’opposizione al governo Musumeci: “Sembrano tornati gli anni in cui i faccendieri – persone che, nella maggior parte dei casi, hanno avuto vicende giudiziarie poco trasparenti – giravano negli uffici degli assessorati; sento di acquisizioni o cessioni di obbligazioni societarie a favore di discussi (e discutibili) intermediari finanziari”. A chi si riferiva l’esponente del Pd? Proviamo a indovinare. Il covo di tanti faccendieri e avventurieri che svolazzano il Sicilia a caccia di affari è la stanza del Bullo. Lì alberga un “intermediario”, chiamiamolo così, che otto anni fa fu l’uomo-chiave di Lorenzo Cesa in una spericolata operazione di finanziamento ai partiti. Il Bullo ne va orgoglioso. Lo porta sempre con sé, anche a Roma. Viva la Sicilia. (21 gennaio 2022)
Cancellerie in tilt
per la nomina negata
Alla Casa Bianca non riescono a crederci. Il presidente Biden comunque intende procedere con cautela. Ieri sera ha chiamato Palazzo Chigi e, pur con l’eleganza dei toni, ha mostrato il suo disappunto. Il Presidente del Consiglio ha cercato di minimizzare ma i rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America restano ancora tesi. Difficile il dialogo anche con le cancellerie europee. Né Angela Merkel né Emanuel Macron intendono sorvolare su quanto è successo. Avevano ricevuto, per via diplomatica, il curriculum del candidato proposto dalla Regione siciliana ed erano certi che Mario Draghi non avrebbe per nessuna ragione rinunciato a un personaggio di così alto profilo. Invece niente. All’ultimo minuto la nomina del bullo a sottosegretario è saltata. Lui continuerà a pirotolleggiare tra noi, e noi ci divertiremo ancora. Alla faccia di tutti i potenti della terra. (25 febbraio 2021)