La Rai la riprenderebbe domani, Mediaset la riporterebbe stasera. Non ce l’ha mai fatta nessuno, Bianca Berlinguer, sì. Ha svuotato le casse di Rete 4, fatto perdere la pazienza a Pier Silvio Berlusconi, sta per fare scoppiare lo sciopero generale dei giornalisti di Giornale, Libero, Verità, i metalmeccanici dell’opinione di destra, i salariati che imbullonano l’auto Meloni in prima serata: “Vogliamo essere pagati come Lerner e Concita De Gregorio, ospiti fissi di Berlinguer”. Elly Schlein, fatti avanti! Lottano per il gettone minimo: milleseicento euro come De Gregorio. Siamo a due puntate del nuovo “E’ sempre Cartabianca”, il talk di Berlinguer, e a Rete 4, ogni martedì, il giorno della messa in onda, c’è lo stesso clima che a Mosca denunciava lo scrittore Pasternak. A Tele Capri piovono richieste d’asilo di questi migranti, causa conflitto “Berlinguer contro elettricisti”. Operatori terrorizzati, parrucchieri che rischiano di essere passati per le unghie. E’ imbarazzante perfino continuare a scriverne se non arrivassero, dal Palatino, gli studi romani di Mediaset, questa nuova Ucraina-Italia, messaggi di supplica: “Solo voi potete raccontare Bianca. I giornali di destra non possono farlo perché lavora a Mediaset, quelli di sinistra neppure, perché è di sinistra … Fatelo per i valori dell’occidente”. Martedì scorso, la puntata di Corona vestito da capraio afghano, i dirigenti di Mediaset stavano per essere ricoverati per avvelenamento da ingratitudine. Ospite era Concita De Gregorio, firma di Repubblica, direttrice di Hollywood Reporter, la predestinata, un giorno, a prendere il testimone di Maurizio Molinari a Repubblica. De Gregorio saluta Berlinguer. Le fa gli auguri. Berlinguer le dà il benvenuto. Scherzano sul passaggio da Rai 3 a Mediaset. Berlinguer: “Sono felice più di te di averti qua, in una situazione non proprio facilissima”. De Gregorio: “Come stai?”. Berlinguer: “Eh, insomma. Bisogna anche ambientarsi in una azienda nuova e molto diversa rispetto a quella dove sono stata, per trentaquattro anni”. Cosa significa non proprio facilissima? A Mediaset, le voci di dentro: “Le hanno fatto un contratto, si dice, da seicentomila euro, può invitare chi vuole e dice ‘non proprio facilissima’? Come si permette?”.
Pier Silvio Berlusconi, diventato Berlingueroni, da quella sera non mangia più una carota. A Berlinguer ha consegnato le chiavi della sua schiscetta (Berlingueroni mangia sano e a km 0: Lollobrigida dovrebbe chiamare lui come capo di gabinetto, anziché Raffaele Borriello, che lavorava in Coldiretti) e lei, la diva, lo ringrazia così. Ingrata. All’ufficio legale Mediaset, quando hanno saputo della cifra chiesta da Andrea Scanzi, uno che, della buonanima del Cav., ne scriveva di ogni, si sono guardati e subito dopo sono andati nella prima cappella vicina a confessarsi. Scanzi percepisce 1.500 a puntata (Stefano Cappellini, di Repubblica, ospite precario, non si paga neppure la pizzata con Carmelo Lopapa e la redazione del politico. Inconcepibile!). Dopo Scanzi hanno dovuto soffrire con Lerner. Le teste d’uovo di Mediaset si sarebbero consultate con Marco Cappato: vogliono servirsi dell’obiezione di coscienza. Sarebbe il gettone più alto: 1.900 euro a puntata. E’ lo stesso Lerner che, dopo la morte del fondatore, in concomitanza con quella di Flavia Prodi, aveva scritto su Twitter: “La coincidenza della morte di Flavia Franzoni Prodi con quella di Berlusconi suona beffarda, ma se non altro ci ricorda che esiste un’Italia migliore”. Il giorno del funerale di Berlusconi, Lerner era al Duomo, dove quasi si pagava per avere una sedia. Il culmine. De Gregorio. Berlinguer ha preteso la sua presenza. Martedì, la sua prima volta. Nelle redazioni di Giornale, Libero e Verità, giornali che da anni costruiscono le prime pagine su De Gregorio, hanno cercato le scope. Stavano per marciare su Cologno. De Gregorio dovrebbe partecipare a venti serate e ricevere un gettone di 1.600 euro a puntata. Sarebbe tre volte la cifra di un giornalista di destra invitato a Mediaset. E’ come se, alla Stampa, Massimo Giannini chiamasse Paolo Del Debbio e lo pagasse più di Annalisa Cuzzocrea (direttore Giannini, prendilo, sarebbe un colpo!). In Rai, hanno il problema opposto. Cartabianca di Berlinguer costava circa 56 mila euro a puntata. Lo spazio del martedì, su Rai3, deve essere preso da Nunzia De Girolamo. Il programma si chiama “Avanti popolo” e mai nome è stato più azzeccato. La messa in onda slitta in avanti. La società esterna che doveva produrlo avrebbe chiesto duecento mila euro a puntata. In Rai, sentita la cifra, hanno risposto che piuttosto mandano le repliche di Cartabianca. Ha vinto lei. Ha vinto Berlinguer. Ha dimostrato che la Rai è sul serio “casa sua” e Mediaset la rete “aiutiamoli a casa loro”.