Immaginate Attila, il flagello di Dio, che a un certo punto fa una nota per dire che occorre uno slancio d’amore e solidarietà verso la Santa Romana Chiesa. Qualcosa di simile sta accadendo nei piani alti della Regione dove l’assessore responsabile del disastro economico ha stilato un documento nel quale sostiene che alla Sicilia occorrono “sostegni tempestivi e forti investimenti”. Ha detto proprio così. Dimenticando, ovviamente, che se la Regione non è ancora in grado di spendere un euro del bilancio 2020 la colpa è sua e di una Finanziaria costruita da lui non per fronteggiare la crisi ma per buttare fumo negli occhi dei poveri cristi alle prese con la disperazione. Ma tant’è. Il bullo di Palazzo d’Orleans sa di essere in ritardo su tutto e di avere in mano solo assegni a vuoto. E tra un bluff e l’altro sputacchia, senza vergogna, su chi ha bisogno di aiuto.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
I conti della Regione e la parabola di Attila
gaetano armaoregione siciliana
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