Nel giorno di Pasqua Nello Musumeci è tornato a parlare ai siciliani. In un videomessaggio all’ora di pranzo, il presidente della Regione è apparso un filo più ottimista rispetto ai giorni neri dell’emergenza: “La Pasqua deve essere un momento di riflessione – ha detto il governatore – un momento per rivolgere un pensiero commosso a chi non ce l’ha fatta. Siamo convinti che in fondo al tunnel si intravede una luce”. “Vinceremo questa battaglia perché siamo un popolo generoso. Siamo un popolo che sa essere responsabile, nei momenti in cui è necessario ritrovare il rispetto del rigore. Come abbiamo fatto in queste 4 o 5 settimane restando a casa e sbalordendo tutto il resto d’Italia che invece era convinto che in Sicilia sarebbe andato tutto a scatafascio”.
“Non dobbiamo rassegnarci – ha insistito il presidente della Regione – dobbiamo fare un sacrificio in più, non dobbiamo stancarci, non dobbiamo rovinare tutto quello che è stato fatto. Dobbiamo ritrovare le ragioni dello stare assieme. La Sicilia ha sempre potuto contare su se stessa nella sua plurimillenaria storia umana e mai come questa volta dobbiamo innanzitutto contare sulla nostra capacità di saper soffrire per poter guardare al futuro con più speranza”. In un’intervista al quotidiano La Sicilia, Musumeci aveva aggiunto che “se oggi i numeri ci danno ragione è perché sin dall’inizio abbiamo voluto seguire la linea del rigore e della prudenza. Se guardo ai numeri delle altre Regioni mi sento autorizzato a dire che il sistema sanitario siciliano ha retto e sta reggendo abbastanza bene. Ed è merito di una sana programmazione, ma anche di un appassionato impegno dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari”.
Il contagio è diminuito negli ultimi giorni anche nell’Isola: dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 36.098 (+2.311 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.416 (+52), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.030 persone (+29), 223 sono guarite (+14) e 163 decedute (+9). Degli attuali 2.030 positivi, 605 pazienti (-15) sono ricoverati – di cui 53 in terapia intensiva (-5) – mentre 1.425 (+44) sono in isolamento domiciliare.
L’unica preoccupazione arriva dal mare. Oggi a Pozzallo sono sbarcati 101 migranti, fra cui molti minori, a bordo di un barcone. Mentre i 156 ospiti della Alan Kurdi, che stanno ricevendo assistenza sanitaria dal Viminale, saranno trasferiti su un’altra nave e verranno presi in carico dalla Germania. Nei giorni scorsi l’hotspot di Pozzallo era stato isolato per il primo caso accertato di Coronavirus, riscontrato su un ragazzo egiziano di 15 anni. In serata Musumeci ha ribadito la bontà dell’iniziativa prospettata a Conte negli ultimi giorni: “Una nave per la quarantena degli immigrati, capace di ospitare fino a 488 persone. L’abbiamo trovata: è la Motonave Azzurra della compagnia Gnv, dotata di protocollo sanitario per l’assistenza a bordo di casi di Covid-19 positivi, idonea quindi a garantire le condizioni sanitarie necessarie alla quarantena di sospetti contagi ed attrezzata anche per preparare i pasti giornalieri. Ecco la nostra soluzione, presidente Conte, non ci sono più alibi. Basta solo sottoscrivere il contratto. Ed è un compito del governo nazionale”.
“Non c’è più motivo – prosegue il governatore – di scaricare sulle strutture della Sicilia il peso organizzativo di collocare centinaia di persone immigrate, pronte a sbarcare nei prossimi giorni sulle coste siciliane, vittime di spregiudicati venditori di carne umana. La Sicilia non vuole vivere col Coronavirus la stessa drammatica esperienza della Lombardia: la gente ha paura, i sindaci hanno civilmente lanciato l’allarme, come faccio io da tre giorni. Evitiamo altra tensione sociale. I migranti che rischiano di annegare vanno soccorsi e messi in quarantena. Ma lo si faccia su una nave in rada. E anche presto”.