La tormentata storia d’amore fra Gianluigi Paragone e il Movimento Cinque Stelle era finita da tempo. Il giornalista, ex direttore de La Padania, era stato eletto al Senato coi grillini, ma la fiducia nelle battaglia del M5s e di Luigi Di Maio è venuta progressivamente meno. Paragone non aveva accettato di buon grado la formazione di un nuovo governo col Pd (si era astenuto sulla fiducia al Conte-2) e il suo malumore, di recente, si è palesato col voto contrario alla Legge di Bilancio. Proprio in ragione di quest’ultima mossa, il Collegio dei Probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone, ha disposto la sua espulsione. La decisione è stata comunicata all’interessato nella giornata di Capodanno.
“Che cosa ci faccio oggi io nel Movimento Cinque Stelle? Io sono come Spirit, il cavallo selvaggio, e d’altra parte loro mi avevano preso per questo – aveva detto qualche giorno fa Paragone in un’intervista al quotidiano.net – Io sono oggi quello che loro erano alle origini e che ora non sono più perché il sistema li ha addomesticati… Io non voglio un M5s organico alla destra o alla sinistra, si può stare anche a sinistra ed essere antisistema comunque, ma oggi vedo solo un Movimento a cui il sistema è riuscito tranquillamente a mettere il guinzaglio e la museruola e che non considera più pericoloso, ma solo come una forza politica di passaggio. La rabbia del Paese, quella che ci aveva dato forza all’inizio, però sta ancora tutta lì”, aveva detto Paragone. Che poi ha aggiunto: “Questo governo può durare un giorno o tre anni, ma resta il fatto che il Movimento ha rinnegato se stesso. E io farò di tutto per metterli davanti a questo tradimento”.
Ma è stato il Movimento a mettere lui alla porta lui. Paragone ha reagito con un post su Facebook: “Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33%…”. Ma all’interno del gruppo M5s al Senato, che si vede ulteriormente assottigliare, la questione è politica. Solo il mese scorso i senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi erano passati alla Lega.