“Il ‘No’ dell’aula alla sfiducia a Scavone è un altro pugno in faccia ai siciliani. Si è persa un’occasione per dare un segnale e chiedere così scusa ai tanti lavoratori che hanno sofferto e stanno ancora soffrendo per gli inaccettabili ritardi delle procedure sulla cassa integrazione, dovuti ad un governo che ha brancolato nel buio e continua a farlo in quasi tutti i settori che amministra. La verità è che a casa non dovrebbe andare solo Scavone, ma anche e, soprattutto, Musumeci”. Lo affermano i deputati del M5S, a commento della bocciatura della mozione di sfiducia all’assessore Scavone per i clamorosi ritardi nell’erogazione della cassa integrazione in deroga, per la mancata partenza dei concorsi legati al reddito di cittadinanza e per l’assoluto immobilismo sulla riforma degli Ipab. Il primo firmatario della mozione di censura era Antonio De Luca.
“Ci aspettavamo – dicono i deputati – convincenti risposte e umili scuse, non sono arrivate né le une, né le altre. Abbiamo assistito ad un vergognoso scaricabarile nel vano tentativo di confondere le acque e scaricare le responsabilità sull’Inps. Ci sono ancora 10 mila pratiche da evadere che, tradotto in soldoni, significa decine di migliaia di persone in attesa. È assurdo che gran parte di questo caos sia dipeso da una piattaforma informatica inadeguata”. “Questa mozione – concludono i deputati 5 stelle – ha avuto quantomeno il merito di far confrontare governo e parlamento su un’importante questione e quello di far tornare in aula Musumeci, che a questo punto faremo tornare a sala d’Ercole per una nuova mozione: quella di sfiducia nei suoi confronti”.