La Sicilia è un luogo geometrico dove i cerchi si aprono ma non si chiudono. Pensate ai manager della sanità. Renato Schifani ha impiegato mesi e mesi prima di trovare la quadra sulla lottizzazione delle diciotto poltrone. Poi ha fatto il decreto di nomina, poi ha interpellato l’Ars e ha avuto pure il via libera, ma i nominati sono ancora sospesi tra il niente e il nulla: hanno la funzione di commissari ma non il potere dei direttori generali. La geometria di Schifani, del resto, non è quella euclidea, ma quella dell’eterna attesa. E viene applicata ad ogni vicenda. Prendete la storiaccia del pagnottista che da un anno vive illegittimamente l’incarico di sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica. Uffici e avvocature sono arrivati con fatica alla conclusione che deve sbaraccare. Lui stesso ha annunciato che si sarebbe dimesso. Ma è ancora lì, incollato alla sedia.