Zona gialla, ma solo da lunedì

Anche le strade di Palermo potranno ripopolarsi. In stand-by la decisione sulle apertura per la sera di San Valentino

Con l’indice Rt più basso d’Italia (0,66) la Sicilia si riappropria della “zona gialla”. Da lunedì riprendono gli spostamenti fra comuni, e anche bar e ristoranti potranno rimanere aperti e somministrare fino alle 18. La richiesta del governatore Musumeci di anticipare le nuove misure di un giorno e di concedere ai ristoranti di rimanere aperti fino alle 22 già nel weekend, invece, è stata negata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza. “Ma abbiamo tempo per poter recuperare”, ha spiegato il presidente della Regione. Che ha aggiunto: “Vogliamo riprendere a vivere, ma dobbiamo farlo con prudenza e senza tornare indietro. Nelle prossime ore, non appena il premier Draghi avrà ricevuto la fiducia del parlamento, noi governatori chiederemo di essere ricevuti e ribadiremo l’esigenza di erogare benefici finanziari a tutte le categorie economiche danneggiate dalla crisi”. L’Isola non si trovava in giallo dall’8 gennaio scorso, quando con una settimana d’anticipo rispetto alla tabella di marcia, il governo regionale chiese misure più restrittive, ottenendo l’approdo in “fascia arancione”.

Rimane, comunque, il rischio della recrudescenza dei contagi, come dimostrano i trend di alcune Regioni. La Toscana, dopo cinque settimane in giallo, viene declassata in arancione con un indice Rt pari a 1,1. Anche la Liguria, di pochissimo sopra l’1, è a rischio medio, insieme a Umbria, Abruzzo (dove Pescara e Chieti sono in zona rossa), provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano (dove l’amministrazione locale ha deciso, comunque, per tre settimane di lockdown). Restano gialle quindici regioni, compresa la Puglia che c’è tornata ieri dopo un riallineamento dei dati. L’indice Rt nazionale è 0,95, sotto la soglia critica dell’1, ma ben più alto della settimana scorsa (0,84). Gli esperti temono una ripresa della curva, complici le varianti.

Con le nuove disposizioni, a partire da lunedì (e solo nei giorni feriali) potranno riaprire musei e mostre. Mentre i centri commerciali – ad esclusione di determinati negozi come alimentari e farmacie – rimarranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. L’ordinanza del presidente della Regione, invece, non apporta alcuna modifica sul fronte scolastico. Restano inalterati, almeno per ora, i criteri e le modalità di accesso alle scuole di ogni ordine e grado vigenti: frequenza al cento per cento fino alla secondaria di primo grado; gli istituti superiori continueranno ad operare al cinquanta per cento dell’utenza studentesca. È consentita l’ammissione quotidiana solo agli alunni portatori di disabilità o Bes. La decisione è stata adottata da Musumeci, d’intesa con l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla e l’assessore alla Salute Ruggero Razza.

Il bollettino di sabato

Sono 543 i nuovi positivi che si registrano oggi in Sicilia con sono 22.730 i tamponi processati, con una incidenza di poco sopra il 2,3%: il tasso è leggermente in salita rispetto a ieri. La regione è decima nel numero di nuovi contagi. Le vittime sono state 20 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.824. Gli attualmente positivi sono 34.970, con una diminuzione di 337 casi rispetto a ieri. I guariti sono 860. Negli ospedali continuano a diminuire i ricoveri che adesso sono 1.211 (-13), diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva che sono 168 (-1). La distribuzione nelle province vede Palermo con 132 casi, Catania 197, Messina 67, Trapani 13, Siracusa 38, Ragusa 27, Caltanissetta 29, Agrigento 31, Enna 9.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

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