“Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini” (Macbeth – W. Shakespeare).
Raccontare questa idea è un po’ arduo perché, a torto, si ritiene che la Letteratura e la Poesia difficilmente possano modificare il corso della Storia.
Sarà pure vero l’assunto, ma è altrettanto vero che questi sono gli unici strumenti umani che permettono di immaginare gli eventi e (una volta accaduti) dare loro una compiuta comprensione.
All’alba della nascita del Nazismo e della voracità espansionistica del III Reich, erano in tanti – da una parte e l’altra dell’Oceano – a sostenere che mai la evoluta Germania avrebbe massacrato i destini degli europei.
Diversa cosa prevedeva Bertold Brecht (e non a caso i suoi libri venivano messi al rogo…).
Sappiamo come è andata a finire, ma ci sono voluti milioni di morti per capirlo.
Adesso, siamo punto a capo.
Perché è chiaro che la malvagia imbecillità – se non la follia – spesso governano il mondo.
Anche questa è qualcosa che il vecchio William Shakespeare ci aveva già raccontato, in tutte le salse, circa cinquecento anni fa. E Putin molto assomiglia al tragico Macbeth che pensa di governare il “suo” mondo con le più feroci e sanguinarie atrocità.
Ispezionate bene lo sguardo: il suo sorriso nasconde il pugnale che conficcherà al cuore dell’Europa…