Il progetto di “grande centro” illustrato da Davide Faraone, che potrebbe avere nella città di Palermo il suo primo laboratorio politico, fin qui non è attecchito. Dopo Saverio Romano, che maschera una certa disillusione, anche il capogruppo di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò, ci va cauto: “Lo schema che ha portato alla vittoria di Nello Musumeci alla Regione nel 2017 sarà lo stesso che riproporremo per Palermo nel 2022 e per le prossime Regionali”, ha detto a Live Sicilia. Faraone aveva proposto di aggregare, in un contenitore senza estremi, tutti i partiti moderati e riformisti: “Sento parlare di ipotesi di alleanze Pd-Cinque stelle, noi ci stiamo muovendo in un altro modo – aveva detto Faraone -. E se poi arriva il proporzionale scatterà il “liberi tutti”. Io politicamente mi sento molto più vicino a partiti come Forza Italia, Calenda, Più Europa, i Verdi, l’Udc, i centristi, gli autonomisti, di quanto non mi senta vicino ai Cinque Stelle. Se proprio devo pensare a un laboratorio politico per la Sicilia penso al fatto che tutte queste forze politiche si possano trovare insieme”. Ma fin qui l’appello – accorato – resta inascoltato.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Grande centro, Faraone raccoglie altri ‘no’
alessandro aricòdavide faraoneitalia viva
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