Davide Faraone ha twittato dopo un paio di giorni per replicare a una vignetta di cattivo gusto. E’ lui, il presidente dei senatori di Italia Viva, dominus dei renziani in Sicilia, a rischiare più di tutti per questa manovra “ardimentosa” del suo leader, che ha scelto l’opzione a): crisi di governo. Italia Viva è in parlamento grazie al “prestito” generoso del simbolo del Psi da parte di Riccardo Nencini, che oggi però si schiera con Conte e dalla parte dei “costruttori”, e quel simbolo potrebbe portarlo con sé. Il regolamento di Palazzo Madama, infatti, permette la costituzione di nuovi gruppi (con almeno dieci senatori) soltanto a coloro che si sono presentati alle elezioni. Italia Viva non c’era: è nata – dopo – da una costola del Partito Democratico.
Faraone, che poco tempo fa era segretario regionale del Pd (al termine di un congresso infuocato), è stato il principale artefice del successo del partito di Renzi in Sicilia. A partire dal gruppo all’Ars, che oggi schiera quattro deputati regionali – fra cui Luca Sammartino, mr. Preferenze – ma anche al Comune di Palermo, dove ha messo insieme ben otto consiglieri. Se Nencini dovesse ritirare il simbolo, Faraone finirà nel gruppo Misto e perderà i galloni di presidente. Il discorso, al Senato, riguarda anche Valeria Sudano, avvocatessa di Catania, compagna di Sammartino. Lei, invece, ha twittato: “Giuseppe Conte, indicato premier dal Movimento 5 Stelle, ha governato con la Lega, successivamente con il Pd ed Italia Viva, ora è pronto a governare con Mastella. Ed il problema è Renzi. Ma siete seri?”.
Il ritiro delle truppe, però, potrebbe costare qualcosa pure a Francesco Scoma, ex caporale di Forza Italia (è stato anche vicecoordinatore regionale), deputato, che ha aderito a Italia Viva dopo la “rottura” con Gianfranco Micciché. Andò via sbattendo la porta, anche se Miccichè non lo esclude dal lotto di quelli “spendibili” per la successione di Orlando. Al momento, però, anche Scoma è trascinato a fondo dal tempismo strambo del suo leader. Tra i renziani, a Montecitorio, ci sono altri due palermitani: il segretario della commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi, eletto nel Lazio col Pd; e l’avvocato civilista Lisa Noja, eletta a sua volta nel collegio Lombardia 01. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.