Nell’ottobre del ‘23, quando tradirono in massa Gianfranco Micciché e si rifugiarono sotto l’ala di Renato Schifani, credevano di essere diventati i padroni della Regione, di potere finalmente mettere le mani sugli incarichi di sottogoverno e di conquistare le ricchezze e i privilegi da sempre riservati al partito del presidente. Dopo quasi due anni hanno invece scoperto che il presidente Schifani ha trasformato Palazzo d’Orleans in un feudo di sua esclusiva proprietà; che ha distribuito le ricchezze tra i suoi vassalli – la Zarina, il Bullo e l’Infante Robertino – e che continua a regalare le poltrone del sottogoverno ai riccastri che gli organizzano le feste. Agli undici traditori di Forza Italia non ha dato nemmeno i trenta denari. Anzi. Durante l’ultima Cena delle Mance ha preteso da ciascuno una gabella di ottantamila euro. Manco fossero i servi della gleba.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Gli undici traditori traditi da Schifani
forza italiagianfranco miccichèrenato schifani
-
Articoli Correlati
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…
-
Trottolino Schifani
alla fiera di BettaTrottolino Schifani, che già ha fatto la sua bella giravolta sull’autonomia differenziata, ha voluto esibirsi…