Il disordine programmato stupisce per la sua efficacia. Tutti si complimentano: manovra di bilancio perfetta, almeno per vincere le elezioni di Strasburgo facendosi mettere ai margini, scalpitanti e aggressivi, di un’Unione europea su cui sono in pochi a scommettere due soldi. D’altra parte la manovra c’è e non c’è, secondo i giorni e le dichiarazioni: non arretriamo di un millimetro, gridano, eppoi si capisce che è per il 2019, subito dopo si torna disciplinati e con i conti a posto… Leggi l’articolo completo su www.ilfoglio.it