Sì, va bene anche così: nei tempi regolamentari, 0-0, soffriamo, arranchiamo, costruiamo poche occasioni (palo di Immobile), ma ai supplementari ritroviamo il nostro spirito vincente, la nostra grande bellezza e battiamo l’Austria 2-1, grazie alle reti di Chiesa e Pessina. il 2 luglio, a Monaco, alle 21, ci toccherà il Belgio di Lukaku o il Portogallo di Cristiano Ronaldo. A Wembley, abbiamo visto l’altro volto degli azzurri: un gruppo capace di faticare, di farsi imbrigliare dalla tattica accorta, dall’aggressività degli austriaci, ma che al momento della verità recupera la sua determinazione, il suo carattere, i suoi bagliori. Continua sull’Huffington Post
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Italia, elogio della sofferenza La Nazionale ai quarti di finale
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