In Parlamento con la rabbia del Calimero, dell’underdog, dell’esclusa che contesta la “visione oligarchica e tecnocratica” di chi, nell’Unione europea, “fa accordi prima delle elezioni, senza tenere conto del voto dei cittadini”. Fuori dall’Aula, nelle vesti della leader europea – forse arrabbiata, certamente bastonata – che tratta per un ruolo di peso. E che continua a trattare proprio nelle stesse ore in cui in Aula torna ai vecchi slogan dell’Europa maligna che, con fare “disgregante”, vuole mettere “una nazione all’angolo” e che vuole “imporre ai cittadini cosa mangiare” mentre, invece, “dovrebbe fare meno e meglio”. Giorgia Meloni, alla vigilia del Consiglio europeo decisivo per il futuro delle istituzioni europee, si presenta in una duplice versione. Continua su Huffington Post
Federica Olivo per HuffPost
in Buttanissimi Extra
Giorgia Meloni balbetta in Europa Doppio binario per tenersi a galla
giorgia meloni
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